Hugo Viana sarà il nuovo “capo” del City: «Gli dissi ‘lascia i soldi e vieni a scrivere la storia’»

by Giacomo Brunetti

L’era di Txiki Begiristain al Manchester City sta per finire dopo 12 anni. Il dirigente aveva già scritto la storia al Barcellona, dal 2003 al 2010, e ha iniziato in Inghilterra una vera e propria epoca d’oro, prendendo in mano la squadra degli sceicchi. Il dirigente, che ha guidato gli inglesi e portato Pep Guardiola, con cui ha costruito un binomio più che vincente, lascerà. Al suo posto Hugo Viana, ex calciatore portoghese che dopo un periodo di affiancamento prenderà le redini del Club, salutando lo Sporting Lisbona.

«Allo Sporting ha fatto un miracolo. E coopera con il City già da qualche stagione», ci ha raccontato Carlos Freitas, dirigente di lunga data ed ex direttore sportivo dello Sporting Lisbona: per intenderci, l’uomo che ha fatto esordire CR7 per poi cederlo al Manchester United.

Proprio Freitas ha fatto esordire Hugo Viana da calciatore in quello Sporting: «Ho conosciuto Hugo Viana quando ero il direttore sportivo dello Sporting. Era il 2001 e promuovemmo in prima squadra Quaresma e CR7. L’allenatore, però, ci disse: ‘Ok, ma deve venire anche Viana’. Aveva ragione. Fece 25 partite, vincendo Scudetto e coppa. Lo vendetti al Newcastle per 12 milioni. Ma in Inghilterra veniva schierato come esterno, e non incise. Non era il suo». La sua carriera lo ha portato poi in Spagna, «al Valencia, poi, ma fu discontinuo. Io nel frattempo ero andato al Braga e lo chiamai: ‘Hugo, lascia i soldi e prendi un aereo per il Portogallo, faremo la storia’. Arrivammo secondi in campionato e l’anno successivo giocò la Champions. È stato il risultato migliore di sempre nella storia del Braga».

Questa tappa è stata fondamentale. Perché qui ha approfondito il legame con una delle persone che più hanno influito sulla sua storia da dirigente, quell’allenatore che gli ha fatto vincere tutto in Portogallo: «Qui ha conosciuto meglio Ruben Amorim, con cui ha rinforzato l’amicizia andando poi in Qatar».

Una volta conclusa la carriera da calciatore, «Viana ha iniziato come dirigente al Belenenses e poco dopo è stato chiamato dallo Sporting. Il presidente era molto contestato ma lui ha lavorato tra mille intemperie». Nonostante un inizio turbolento, con 4 allenatori cambiati e una situazione difficile da gestire, «è sempre stato onesto e fedele ai principi, il che lo ha reso apprezzato». Ha cambiato lo Sporting, riportando il titolo dopo 17 anni: «In Portogallo avevamo visto il Chelsea pagare 12 milioni al Porto per Villas-Boas. Viana fece una cosa mai vista prima in patria: andò dal Braga e pagò la clausola di 10 milioni per prendere Amorim come allenatore. Si è preso dei rischi, iniziando in mezzo a una contestazione, alzando il livello. Ha comprato giocatori per 20 milioni come Gyökeres e Hjulmand. E ha vinto 2 scudetti in 4 anni».

Adesso il City, con cui «coopera da diversi anni: ad esempio Pedro Porro era arrivato in prestito biennale proprio dal City. Lo conoscevano bene, e conoscevano il suo modo di lavorare». L’era di Hugo Viana a Manchester sta per iniziare.