È il sogno di molti, lo raggiungono in pochi, ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Si tratta di un obiettivo comune e uno scopo di vita che unisce milioni di ragazzi sotto un unico modello: diventare un calciatore professionista.
Secondo i dati raccolti da Repubblica, solamente 1 calciatorino su 4-5 mila arriverà ad esordire in Serie A.
Negli ultimi 10 anni appena 622 ragazzi cresciuti in settori giovanili sono riusciti a calcare un campo di A, su un totale di 710mila tesserati. L’Italia è addirittura ultima in Europa per il lancio dei giovani dal vivaio in Serie A: neppure il 10% dei calciatori del nostro campionato sono un “prodotto” del club di appartenenza. Spesso si tende a pensare che basti arrivare sul gradino più alto del percorso giovanile per poi arrivare a realizzare il sogno di una vita, ma invece non è così: il 66% dei ragazzi usciti dalle Primavere si perde per strada ritrovandosi a giocare tra i dilettanti. In questa sfida impossibile, o meglio dire scalata infinita, ci sono però squadre italiane che riescono a favorire maggiormente l’inserimento dei propri giovani nelle prime squadre. Riferendosi alla classifica stilata da Fanpage.it, al primo posto troviamo la Roma con ben 44 giocatori tra A e B formatosi nel proprio vivaio. Seguono poi: Milan, Inter, Juve e Atalanta. In Europa si parla invece di numeri molto più elevati, dominati da Partizan Belgrado, Ajax e Barcellona, che compongono i primi tre gradini del podio. Seguono poi Sporting Lisbona e Dinamo Zagabria.
Possono essere numeri che spaventano, dati chiari di una realtà ancora lontana da quello che potrebbe potenzialmente sfruttare, ma di fronte a tutto questo non si può che reagire. Il modo migliore per farlo è cercare di affermarsi e dimostrare quanto anche attraverso l’esperienza di un piccolo ragazzo si può risvegliare la coscienza di un popolo intero di fronte ad un’oggettività sempre più preoccupante.