L’affare del secolo. Così è stato definito da tutti i media l’acquisto da parte della Juventus di Cristiano Ronaldo. Acquistato a 33 anni e mezzo e il cui cartellino varrà probabilmente zero a 37 anni e mezzo, CR7 non si tratta cioè di un investimento, ma di un costo certo di 115,5 milioni che si deve aggiungere ai costi di ingaggio. Resta perciò in piedi a giustificare l’acquisto del campione portoghese la situazione relativa ai ricavi di natura commerciale.
È però difficile pensare che da sole le magliette ripaghino l’investimento fatto su CR7.
Assumendo che i proventi netti derivanti dalla vendita di prodotti e licenze raddoppino grazie all’effetto Ronaldo rispetto all’esercizio 2017-2018, passando da circa 16 milioni ad oltre 32 milioni, questi ricavi incrementali da soli non sarebbero sufficienti a coprire il costo del fuoriclasse portoghese, nemmeno nell’ipotesi di vittoria della Champions.
A ben vedere, nonostante l’enfasi data spesso dai media a questo tema, le magliette non contano quasi niente per i club, contano gli sponsor. Appena uscite, secondo un’analisi di Calcio e Finanza, si riuscivano a vendere magliette di CR7 a ritmi impressionanti, circa 2 al minuto, ora la situazione di compravendita si è placata, ma in totale, le vendite di magliette di Cristiano Ronaldo avrebbero generato un guadagno lordo di 65 milioni di euro, raddoppiando il numero di magliette vendute rispetto all’anno precedente, un risultato davvero interessante, ma chiaramente gli incassi netti in casa Juve dati dalle vendite delle magliette sono molto inferiori. In particolare, la spesa media per l’acquisto della divisa con il nome e il numero di Cristiano Ronaldo nello store ufficiale è di 107,45 euro; la percentuale di ricavo per la Juventus su ogni singola maglia Adidas bianconera venduta è pari al 18%, ovvero 19,34 euro. Il club avrebbe portato a casa 11,86 milioni in più dalla vendita legata a merchandising e licenze, comprendente non solo le magliette di CR7, ma tutti i prodotti brandizzati Juventus.
Analizzando i conti, occorre sapere che sarebbero stati spesi 12,18 milioni per acquistare i prodotti Adidas da rivendere negli Juventus Store e sulla piattaforma bianconera di e-commerce. Dunque, al bilancio del primo semestre di marzo 2019, ci sarebbero solamente 5,56 milioni di euro netti in surplus al saldo dati dalle vendite delle magliette di Ronaldo.
Lo sponsor tecnico Adidas avrebbe invece permesso al club di aumentare i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità, grazie all’arrivo di CR7 e al bonus addizionale di 15 milioni di euro riconosciuto dall’azienda tedesca e interamente incassato nel primo semestre dell’esercizio 2018-2019.
I ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità si sono così attestati a 61,42 milioni di euro, in crescita di circa 18,1 milioni rispetto ai 43,32 dello stesso periodo 2017-18, ma sempre non abbastanza per ripagare il super investimento.
C’è da dire però che molti hanno puntato l’attenzione sui milioni di followers di Cristiano Ronaldo sui social media e sull’impatto che l’arrivo del campione portoghese ha avuto sulla fan base juventina sempre sui social. Ma a ben vedere “click” e “mi piace”, almeno nel breve termine non portano ad un guadagno grandioso nelle casse della Juventus.
Si delinea così lo scenario dell’affare Ronaldo, un rischio previsto da una risonanza paurosa.