La foto da sfondo dello smartphone risale a questa estate. Bobby esce dal campo, Klopp lo accarezza sorridendo. Un sogno: la preparazione con i campioni d’Europa. Fu il Manchester City a prelevarlo dal Wigan: nel 2015/2016 la sua stagione migliore, con 66 gol segnati in tutte le competizioni. Numeri da urlo per Bobby Duncan, che sceglie di non rinnovare e accasarsi ai Reds, dove gioca suo cugino. Sì, suo cugino, Steven Gerrard. Anche qui fa benissimo, ma questa estate chiede spazio in prima squadra, oppure un trasferimento in prestito. La società si oppone. E inizia il caos.
Il suo agente, Saif Rubie, sbotta su Twitter: «Alcuni mesi fa, addirittura prima della fine del campionato, Bobby ha avuto un incontro con la dirigenza del club e l’allenatore dell’academy, Alex Inglethorpe, nel quale è stato riconosciuto da tutti che Bobby non era felice di continuare al Liverpool. La società ci ha dunque invitato a presentare le offerte di altri club per poterlo liberare». Una situazione incrinata, poi arrivano le accuse dirette: «Bobby è rimasto nella sua stanza per quattro giorni senza mai uscire e ha già detto che non tornerà mai più a giocare per il Liverpool. La nostra unica preoccupazione adesso è la sua salute mentale. La dirigenza non ha mai dimostrato il proprio interesse, ci hanno solo comunicato tramite delle lettere che avrebbero punito Bobby e lo avrebbero trattenuto fino a gennaio per insegnargli una lezione. È davvero triste che un club con la storia del Liverpool possa farla franca bullizzando e distruggendo la vita di un giovane uomo come Bobby».
L’epilogo ha premiato Duncan. «Il Liverpool Football Club – scrive la società inglese pochi giorni prima della fine del mercato – è al corrente e deluso dalle dichiarazioni false e dalle accuse infondate che sono state fatte dai media riguardo a uno dei nostri giocatori. Continueremo, comunque, a lavorare privatamente con il giocatore per trovare una soluzione nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti». La Fiorentina lo ha accolto, acquistandolo per 500mila euro più un milione di bonus legati alle presenze. Inizierà in Primavera, allenandosi anche con i grandi: «Non rientrava nei nostri piani perché non italiano, ma al prof. Vergine (direttore settore giovanile, ndr) piaceva molto e Barone l’ha voluto accontentare», ha spiegato Daniele Pradè, direttore sportivo viola, in conferenza stampa. E l’Italia accoglie il cugino di Gerrard.