Roma, Veretout: «Ho imparato da Nainggolan. Fonseca in estate mi ha convinto»

by Redazione Cronache
Jordan Veretout Alfred Duncan

Il centrocampista della Roma Jordan Veretout ha parlato a France Football della sua esperienza alla Fiorentina e dei suoi primi mesi a Roma. Questo un estratto delle parole riportate da vocegiallorossa.it.

IL RUOLO – «A inizio carriera giocavo come numero 10, ma non mi sento a mio agio in quel ruolo, non mi piace stare vicino all’attaccante, devo partire da più lontano. All’inizio pensavo che i grandi giocatori dovessero correre molto. Poi, in un Roma-Fiorentina, Nainggolan mi ha pressato ovunque per tutto il match. Nelle statistiche alla fine ho scoperto che aveva corso 3 km meno di me. Faceva corse intense, ma brevi, mentre io tendevo a fare corse più lunghe che mi stancavano di più. Oggi cerco di posizionarmi bene e pressare al momento giusto».

LA FIORENTINA – «Ai primi allenamenti nessuno mi conosceva: ero un giovane che arrivava dal campionato francese, non mi conoscevano. La Serie A per un francese non è il campionato di riferimento, ma mi sono adattato subito alla cultura e alla mentalità italiana. Ho avuto l’occasione di trasferirmi in un top team del campionato francese, non sarebbe stato un passo indietro, ma amo troppo la Serie A per lasciarla. Anche l’opinione di mia moglie ha contato. L’Italia ci piace molto».

LA ROMA – «Fonseca mi telefonò per parlarmi della sua visione di calcio e di come voleva che evolvessi. Ha guardato quasi tutte le mie partite e mi ha descritto come ho giocato. Mi è sembrato molto interessato. Mi voleva, poi sta a me guadagnarmi il posto sul campo e questo è quello che provo a fare tutti i giorni. Gli piace avere il possesso-palla, è un gioco che mi si addice. È una squadra nuova per me quindi ho bisogno di tempo. Sulla carta sostituisco una leggenda come De Rossi, ma non posso paragonarmi a lui».

IL CARATTERE – «Mi viene spesso detto che sono uno riservato, anche se mi piace scherzare. Non so se sia una cosa che gioca a mio favore oppure no. Il mio atteggiamento sul campo è completamente differente. Sono uno che ha la vittoria dentro. Ho già preso un rosso per eccesso di foga. Sono aggressivo, urlo contro i miei compagni se è necessario. Non ho intenzione di cambiare».