Verona, Juric fissa l’obbiettivo: «Se ci salviamo secondo me è tanta roba»

by Redazione Cronache
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Nel corso della serata formativa organizzata dalla sezione veronese dell’AIAC, ha parlato l’allenatore dell’Hellas VeronaIvan Juric , rilasciando alcune interessanti dichiarazioni su diversi temi

ALLENAMENTO – «Dall’inizio del ritiro facciamo certe esercitazioni, alzando progressivamente il livello. In allenamento io do sempre la possibilità di fare tocchi liberi, affinché si crei superiorità. Se la manovra diventa poco fluida metto un limite di tocchi, ma in generale evito. Tre settimane di carico e una di scarico? No, lo scarico non esiste. Rrahmani e Amrabat giocano sempre in Nazionale, quando tornano fanno un lavoro a secco per recuperare quello che hanno perso, ma il concetto di scarico no. Adesso quando c’è una settimana di vacanza facciamo scarico. Non faccio doppio allenamento, a meno che tu voglia concentrarti con tranquillità sul lavoro tattico. Per me non ha un senso»

BEL GIOCO – «Mi piace i ragazzi arrivino concentrati, che lavorino e che se ne vadano. Non esiste il bel gioco. Mi piace vedere il Manchester City, noi ci dobbiamo confrontare con la nostra realtà. Se vuoi fare possesso con giocatori che non hanno la stessa qualità è una frustrazione, in primis per loro. Credo molto alla superiorità numerica, che significa costruire gioco da dietro. La squadra deve attaccare molto, quando troviamo squadre che si chiudono abbiamo più difficoltà per caratteristiche dei giocatori».

AVVERSARI – «Sullo studio degli avversari, il tecnico di Spalato porta l’esempio di due giocatori: “Ribery lo accompagni, perché se lo attacchi ti sorprende. Lavoriamo individualmente con i difensori, ad esempio per la partita contro l’Atalanta abbiamo analizzato Gomez. Prepariamo i nostri difensori su cosa li attende».

ATALANTA – «Loro giocavano con un 4-3-3, con tre attaccanti stretti. Volevamo prenderli alti, non volevamo che comandassero la partita. Bisognava seguire i movimenti di Pellegrini, rimaneva la punta con i difensori e facevamo la diagonale dall’altra parte».

ROMA – «La Roma tiene molto larghi i due terzini, chiudendoli bene da una parte sul lato opposto avevamo la possibilità di inserirci. Globalmente come partita è stata nettamente superiore a quella della Roma, nonostante abbiamo perso. Nelle statistiche abbiamo fatto molto meglio, abbiamo pagato gli errori, ma la nostra partita era questa. Nel secondo tempo Fonseca, che è molto bravo, li ha messi dietro. Ed è stata un’altra partita. Gli allenatori bravi sono ‘bastardi’, questo è furbo, per questo mi sono arrabbiato. Nella ripresa ci hanno chiuso gli spazi e abbiamo avuto meno occasioni concrete».

INTER – «Contro l’Inter abbiamo deciso di difendere sempre tre contro due, perché loro vogliono che tu faccia un passo sbagliato, Lautaro e Lukaku sono bravi in questo tipo di lavoro. L’Inter è stato uno spettacolo, ci ha battuti a livello fisico. Se con Conte resistono due anni riesci comunque a fare quello che devi fare e poi vai via. Verre, che è migliorato molto sul piano fisico, giocando contro Brozovic non ce la faceva più al settantesimo e aveva fatto tredici chilometri e mezzo. Questa è la differenza, i nerazzurri a livello fisico sono strepitosi. L’anno scorso non avevano questi dati, adesso ce li hanno».

OBBIETTIVO – «Dal mio punto di vista ci dobbiamo salvare. I ragazzi hanno fatto un passo in avanti enorme, secondo me sono a un buonissimo livello. Stiamo spingendo, abbiamo fatto partite ottime. A Crotone le vincevo tutte, qua dai il massimo e perdi. Questo ti deve far pensare. Quest’anno salvarsi è la priorità, poi magari mettere le basi per il futuro. L’Atalanta è un esempio, è in crescita ogni anno. Giocano insieme da anni, aggiungendo ogni stagione dei pezzi. Tu li vedi che durante la partita cambiano posizione facilmente, a noi non viene ancora così agevolmente. Se ci salviamo secondo me è tanta roba, per l’idea con cui siamo partiti».