Zaniolo è quasi pronto: numeri, pregi e l’unico difetto del talento giallorosso

by Redazione Cronache
nicolò zaniolo

di Gabriele Codeglia

A poco più di un anno dal suo debutto in Serie A, Nicolò Zaniolo si è confermato giocatore imprescindibile e insostituibile della nuova Roma di Paulo Fonseca.

Negli ultimi mesi del 2018 il suo impatto con i giallo-rossi fu tanto devastante quanto inaspettato, ma con il proseguire del nuovo anno, da febbraio in poi, il talento spezzino sembrava aver perso il bandolo della matassa.

Durante il momento negativo dei capitolini, culminato con l’esonero di Di Francesco e il conseguente approdo a Trigoria di Claudio Ranieri, Zaniolo era spesso costretto a giocare come esterno destro nel 4-4-2 del tecnico romano, posizione non propriamente adatta alle sue caratteristiche.

Confronto – Presenze, gol e cartellini

Per avere un quadro ben chiaro dell’evoluzione di Zaniolo, mettiamo a confronto i periodi relativi ai primi mesi della scorsa e dell’attuale stagione, ovvero da settembre a dicembre, sia per il 2018 sia per il 2019.

2018

Dall’esordio memorabile, datato 26 settembre al Santiago Bernabeu, al termine dell’anno solare, l’ex Primavera Inter aveva collezionato 10 presenze in campionato, di cui 7 partendo titolare, per un totale di 594 minuti giocati. L’unico gol di quel periodo, il suo primo in Serie A, era arrivato in occasione del boxing day, nella vittoria casalinga contro il Sassuolo.

Il classe ’99 aveva trovato continuità anche in Champions League: delle sei partite del girone, saltò solamente la gara di andata contro il CSKA Mosca. Alla fine i minuti disputati furono 264 sui 540 disponibili.

Al termine, le ammonizioni rimediate furono due, sia in Serie A che in Champions.

2019

Con l’arrivo di Fonseca e nonostante gli esperimenti tattici di inizio stagione, Zaniolo si è ritagliato un posto da assoluto protagonista nello scacchiere del portoghese. Solamente tre volte è rimasto fuori dagli undici titolari ed è capitato in occasione della terza, quarta e sesta giornata. Ad oggi sono 16 le sue presenze in campionato: unica assenza, per squalifica, quella nel match vinto contro l’Hellas. In questa Serie A, ha giocato 1’171 minuti, quasi il doppio rispetto allo scorso anno.

I gol ammontano a 4, di cui tre realizzati consecutivamente tra la nona e l’undicesima giornata: nel 2018-2019 ne aveva realizzati sempre 4, ma ora ha a disposizione altre ventuno presenze per migliorare il suo score.

In Europa League, il discorso non cambia. Sempre presente nelle gare del girone concluso al secondo posto, con una sola apparizione da subentrato nell’ultima partita contro il Wolfsberger: un totale di 446 minuti in campo e 2 reti segnate.

In questa prima parte di stagione, Zaniolo è stato ammonito per 6 volte in campionato (nella Serie A 2018-2019 alla fine furono 8) e una sola in Europa League. Statistica da tenere in considerazione quando si parla di lui e tra poco capiremo perché.

Il giocatore

Il corpo

Zaniolo è già definitivamente formato dal punto di vista fisico: difficile andare oltre al metro e novanta per settantanove chili. Parametri del genere, uniti a una qualità tecnica tipica del calciatore con il baricentro basso, sono aspetti abbastanza rari nel mondo del calcio. Pochi giocatori di alto livello possono vantarsi di questo mix letale: vedi Milinkovic Savic, vedi Zlatan Ibrahimovic oppure Paul Pogba.

La mente

Quando lo si guarda in campo non è forse la prima caratteristica che balza all’occhio. In realtà, prestando la dovuta attenzione, ci si può facilmente accorgere di quanta grinta abbia, nonostante in campo parli quasi mai. Oltretutto, è difficile vederlo cadere nei tranelli psicologici degli avversari più esperti. Insomma, non sarà un grande comunicatore, ma è veramente maturo mentalmente quando si trova sul rettangolo verde.

Per certi versi, questa indole, il voler mettere sempre la gamba, può risultare un vantaggio, un’arma in più nei momenti di difficoltà: in effetti è raro che si assenti psicologicamente dalla partita, anche nelle fasi in cui la sua squadra sta subendo.

L’altra faccia della medaglia, però, dice che, seppur volenteroso e desideroso di aiutare la squadra, in fase di non-possesso Zaniolo deve ancora trovare le misure, i tempi d’intervento e le dosi giuste in cui distribuire la sua straripante energia.

Il difetto

Specialmente analizzando il numero di falli commessi, si può notare quanto Zaniolo possa e debba migliorare questo aspetto. In questo primo spezzone di campionato ne ha commessi ben 34, per una media di 2.1 a partita. Lo scorso anno, al termine della stagione di Serie A, ne aveva fatti registrare 46, pari a 1.7 scorrettezze a incontro.

Il miglioramento, sintomo anche di maturazione ed esperienza in più, si verifica invece per quel che riguarda i falli subiti. Ad oggi, Zaniolo ne ha guadagnati 35, 1.8 a partita: già superato il bottino finale dello scorso anno che era stato di 33 falli subiti 1.2 per match.

Nell’intero anno solare appena terminato, è al quinto posto per numero di falli fatti: ben 64 in 33 partite in Serie A, più di difensori come Skriniar (54), Mancini (53) e Koulibaly (47).

Numeri alquanto particolari per un giocatore con spiccate caratteristiche offensive, capace di una duttilità e una versatilità che hanno pochi altri calciatori del nostro campionato.

Dovesse riuscire a limare questa piccola, ma allo stesso importante, venialità, allora potremmo veramente iniziare parlare di un calciatore completo a 360°, come mai se ne erano visti nel calcio italiano. Anche perché non ha neanche ventun’anni.