Europa League, è lotta apertissima tra delusi e sognatori

by Redazione Cronache
Europa League

di Gabriele Codeglia

Se in questa Serie A la corsa all’ultimo posto sul treno che porta in Champions League, almeno dopo le ultime giornate, sembra aver fatto capire che l’Atalanta ha qualcosa in più di altre squadre, la lotta all’Europa League è più aperta che mai.

Nonostante il vantaggio dei bergamaschi sulla Roma sia soltanto di tre punti e i giallorossi siano quindi ancora pienamente in lizza per l’Europa che conta, le inseguitrici alle spalle degli uomini di Fonseca si sono avvicinate sensibilmente.

Esclusi i capitolini, dal sorprendente Verona fino ad un rigenerato e mai domo Sassuolo, sono ben sette le squadre racchiuse in cinque punti. Le analizzeremo brevemente, tra chi sogna e chi invece non può fallire l’accesso alla seconda competizione continentale per salvare una stagione altrimenti disastrosa.

Delusi

NAPOLI – Chi se non loro non devono mancare la qualificazione alla prossima Europa League per mettere una pezza ad una stagione fin qui catastrofica? Il cambio di allenatore in corsa non ha sortito gli effetti sperati. Da quando Gattuso si è seduto sulla panchina all’ombra del Vesuvio, il Napoli ha collezionato cinque sconfitte in campionato di cui tre al San Paolo, battendo però la Juventus e arrivando fino in semifinale di Coppa Italia. Il clima non è dei migliori, tra le passate polemiche relative alla gestione dei rinnovi. Mertens e Callejon sono in scadenza, Koulibaly e Fabian sembrano ormai destinati a partire. Si punterà su Petagna, già ufficializzato, al posto di Milik? Ai posteri l’ardua sentenza, ma, a giudicare da certe operazioni, sembra non si possa parlare di evoluzione.

MILAN – Premessa: quando si parla di delusi si intende coloro che ad inizio stagione erano partiti con ben altre ambizioni e i rossoneri rientrano per forza in questa fetta di squadre. Ibra ha svoltato mentalmente e caratterialmente un gruppo di ragazzi che sembrava ormai sperduto in mezzo alla classifica. Il Milan, ormai da tempo, è un discorso da prendere con troppe pinze, ma nonostante tutto ciò l’Europa, quantomeno quella di “serie B” è un obiettivo che non può essere fallito e, a giudicare dal recente rendimento, Pioli ha tutte le carte in regola per poterci arrivare.

CAGLIARI – Non sono proprio delusi, però, visto un inizio di stagione da incorniciare, in tanti ci avevano fatto la bocca eccome. I rossoblu non vincono dal 2 dicembre scorso, quando portarono a casa la pazza gara contro la Sampdoria. Da lì in poi sono arrivati quattro pareggi e cinque sconfitte, la più pesante senza dubbio quella arrivata con la Lazio a tempo ormai scaduto. La classifica non è strabiliante come a fine novembre, ma i sardi possono comunque continuare a sognare in grande, anche in attesa del rientro di Pavoletti, ormai prossimo al pieno reintegro in gruppo.

Sognatori

VERONA – A parità di organico, sono loro il vero exploit del campionato. Dati per spacciati da molti addetti ai lavori prima che iniziasse la stagione, i ragazzi di Juric hanno saputo sovvertire un destino marchiato a fuoco. Grinta, corsa, giovani rivelazioni come Kumbulla e Amrabat, Pessina e Rrahmani. Quarta miglior difesa del campionato. Ultima soddisfazione la vittoria sulla Juventus con tanto di prestazione da grande squadra. Che dire… già che sono in ballo, è giusto che ballino.

BOLOGNASessantaquattro punti conquistati da gennaio 2019. Mihajilovic ha finalmente trovato la società giusta, con le ambizioni adatte per poter lavorare al meglio e puntare a qualcosa di importante. Ok, l’obiettivo primario era la salvezza, ma visti e considerati gli oltre settanta milioni totali spesi in estate anche per i riscatti di Sansone e Soriano, rinunciando sì a Pulgar, agnello sacrificale del bilancio felsineo, è normale che gli orizzonti degli emiliani andassero ben più in là della permanenza in Serie A. Con l’aggiunta di Barrow, importante investimento, non solo in ottica futura, e con un Orsolini così straripante, sarà davvero interessante seguire questo Bologna fino al termine della stagione.

PARMA – Restano lì, agganciati con le unghie e con i denti, nonostante tanta sfortuna e tanti infortuni. Inglese non c’è praticamente mai stato, Gervinho non è più quello della scorsa stagione e sembra aver ormai la testa altrove, eppure D’Aversa ha saputo far rendere meglio una squadra che è più o meno la stessa dell’anno scorso. Kulusevski si è rivelato l’ago della bilancia, oltre ad un Sepe sempre più in crescita e anche lui ora fermo ai box. Cornelius è acciaccato, ma quando entra fa la differenza. Forse alla lunga queste carenze saranno troppo determinanti, ma nel frattempo i ducali ci credono.

SASSUOLO – Sono gli ultimi arrivati, nel senso che si sono accodati e avvicinati proprio dopo quest’ultima giornata, ma guai a sottovalutare i ragazzi di De Zerbi. Le due vittorie consecutive contro Roma e Spal hanno completamente rivoluzionato la classifica dei neroverdi, proiettati in un limbo dall’acquolina in bocca. Caputo è già a quota 11 gol in campionato, Boga è sempre più decisivo e incisivo, con un potenziale enorme. L’allenatore è in scadenza e il suo rinnovo potrebbe dipendere anche dalle sorti di questa stagione, motivo in più per tentare un’impresa che potrebbe prolungare l’alchimia con uno dei tecnici più promettenti del panorama italiano. Poi, a giudicare dai suoi predecessori, quella panchina sembra essere un bel banco di prova e un conseguente trampolino di lancio non da poco.