Al terzo giro di giostra, il Genoa ha finalmente trovato l’uomo giusto. Si chiama Davide Nicola ed è arrivato sulla panchina rossoblu il 28 dicembre scorso.
Con i 3 punti conquistati oggi pomeriggio in un San Siro deserto, contro un Milan visibilmente scombussolato, ma che comunque ha fatto la partita, il Grifone ha lanciato un messaggio piuttosto chiaro: la musica è cambiata.
Predecessori
La stagione era iniziata con Aurelio Andreazzoli e anche con orizzonti completamente diversi da quelli che poi si sono fatti sempre più strada col passare dei mesi. La salvezza sembrava ampiamente alla portate e nel capoluogo ligure si sognava anche qualcosa di più. Sotto la guida dell’ex allenatore dell’Empoli i punti sono stati 6 in 9 partite, frutto di 2 vittorie, 2 pareggi e ben 5 sconfitte. Con il tecnico toscano si segnava molto, 18 reti realizzate, ma si subiva troppo visti i 20 gol al passivo.
Poi è stata la volta di Thiago Motta, vero e proprio azzardo di Preziosi, un esperimento che è costato molto caro al Genoa. L’ex PSG, infatti, ha collezionato soltanto una vittoria, all’esordio con il Brescia (3-1), a cui hanno fatto seguito 3 pareggi e 5 sconfitte, per un totale di 8 gol fatti e 15 subiti. Peggior bilancio della stagione.
La svolta
Con l’arrivo di Nicola quindi, il Genoa ha completamente cambiato marcia, complice anche un mercato di gennaio piuttosto discusso, ma che, col senno di poi, ha dato ragione alla società. I ritorni di Masiello e Behrami, il peso dell’attacco sulle spalle di un altro giocatore di esperienza come Pandev, tutte mosse che si sono rivelate azzeccate per una squadra così in difficoltà. Con la vittoria di oggi, i rossoblu salgono a quota 14 punti conquistati sotto la guida Nicola: 4 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. L’allenatore che realizzò un vero e proprio miracolo con il Crotone quattro stagioni fa, viaggia ora alla media di 1,75 punti a partita, la migliore prendendo in considerazione tutte le gestioni del Genoa dal 2017-2018 ad oggi.