di Andrea Sperti
Portieri si nasce, non si diventa. Parte da questa premessa la storia che vogliamo raccontarvi, una storia che inizia esattamente quando Alex Meret, 23 anni oggi, ha deciso che difendere i pali di una porta, evitando che la palla superi la linea bianca, sia molto più divertente di correre e provare a spingere quel pallone in fondo alla rete.
Certo, farlo da predestinati potrebbe sembrare più semplice, ma a volte essere i più bravi diventa quasi un peso, un fardello da portare con responsabilità, perché agli altri è concesso sbagliare mentre l’errore di chi non sbaglia mai fa più rumore.
Udinese e Spal: le esperienze formative di Alex
Meret arriva all’Udinese nel 2012, in uno dei settori giovanili meglio organizzati d’Italia. Esordisce in Coppa Italia nella stagione 2015/2016 contro Atalanta e Lazio e già in quelle occasioni si intravedono le sue enormi potenzialità, oltre che ad una sicurezza fuori dal comune per un ragazzo della sua età.
I friulani decidono di concedergli un’esperienza da protagonista e lo mandano in prestito alla Spal, appena promossa in Serie B. A Ferrara per il classe ’97 accade qualcosa di magico. Con gli estensi acquisisce esperienza e conquista sul campo un’incredibile e inaspettata promozione, che gli permette di venire alla ribalta anche tra gli addetti ai lavori.
Già molte squadre lo seguono, bussano alla sua porta ed a quella dell’Udinese grandi club, ma l’attuale portiere del Napoli decide che è meglio rimanere un anno in quella che è diventata casa sua, provando a compiere ancora un’altra impresa con addosso la maglia della Spal.
Nonostante un inizio di campionato difficile, a causa dell’operazione per curare un’instabilità della parete inguinale, Meret fa il suo esordio in serie A il 20 gennaio del 2018 nella partita interna contro l’Inter, pareggiata per 1 a 1. Che quella stagione non sia fortunata Alex lo capisce il 21 aprile nella sfida contro la Roma, durante la quale subisce un infortunio alla spalla che lo costringe a terminare anzitempo la stagione.
L’arrivo a Napoli: alti e bassi in maglia azzurra
Il ritorno ad Udine è solo di passaggio. Meret viene ceduto a Napoli, un club che ha deciso di puntare forte su di lui, sebbene gli infortuni ne abbiano limitato il rendimento. La frattura dell’ulna del braccio destro, durante il ritiro di Dimaro, rappresenta l’ennesimo segnale di quanto la sfortuna provi ad accanirsi su questo giovane e promettente ragazzo. Per fortuna, però, le spalle del classe ’97 sono larghe e gli permettono di affrontare ogni disavventura con il sorriso sulle labbra e la consapevolezza che prima o poi anche la dea bendata sarà dalla sua parte.
L’esperienza partenopea, fino ad ora, è stata un susseguirsi di alti e bassi, con qualche errore evitabile e qualche panchina di troppo. L’età è dalla sua parte e le qualità per imporsi di certo non mancano all’estremo difensore azzurro, che ha in testa anche la maglia della Nazionale, dopo aver giocato in tutte le giovanili azzurre. Euro 2020 è diventato Euro 2021 e quest’anno sarà decisivo per lui e Donnarumma, che dovranno convincere il ct Roberto Mancini. Il tecnico azzurro è davanti ad una scelta difficile e per adesso ha spesso premiato le doti tecniche del portiere del Milan. In un anno, però, può succedere di tutto e Meret ha solo bisogno di continuità per dimostrare il suo enorme valore.