Paulo Dybala è tornato a parlare pubblicamente dopo lo stop del campionato e la sua positività al Coronavirus.
Ecco le sue dichiarazioni ai canali ufficiali della Juventus nella diretta su YouTube terminata poco fa.
CORONAVIRUS – «Sto molto meglio. Attualmente sono asintomatico, mentre qualche giorno fa ero un po’ acciaccato. Provavo a fare esercizio, ma mi mancava il fiato dopo pochi minuti e dovevo fermarmi subito».
COLLEZIONE – «Tra le tante maglie che ho, tutte con una storia particolare, ognuna ha qualcosa di speciale. Le più importanti per me sono tre: quella numero uno di Buffon in occasione dei centoventi anni della Juve, autografata da Gigi; poi ci sono quella di Messi, stagione 2016-2017 al Barcellona, e quella del mio compagno di squadra Cristiano Ronaldo, la sua prima in bianconero della scorsa stagione».
CURIOSITÀ – «Un giorno quando tornavo da scuola, ero in bicicletta con mio padre e portavo un paio di sandali. Ho messo il piede nei raggi dell bici e mi sono tagliato. Un ricordo che mi è rimasto particolarmente impresso».
RICORDI – «Quando Buffon esordì nella Juventus, nel lontano 2001, era il periodo della scuola primaria, avevo otto anni e giocavo già a calcio per strada coi miei amici. Mentre quando Bergoglio diventò Papa, il 13 marzo 2013, ero appena arrivato in Italia ed ero felicissimo di vedere un argentino proprio lì».
PROPOSTA – «Quando arrivò la proposta della Juventus, me lo ricordo benissimo. Ero in casa mia a Palermo, già tante squadre mi cercavano, però io aspettavo. Un giorno, dopo pranzo, mi chiamò il mio procuratore e mi disse che nel giro di un’ora ci avrebbe chiamati il direttore sportivo della Juve. Parlai con Paratici, loro mi volevano fortemente. Terminata la telefonata, chiamai subito mia madre, dicendole che avevo accettato».