Marcello Lippi, storico CT della nazionale italiana targata 2006, ai taccuini del quotidiano La Gazzetta dello Sport ha rilevato qualche suo “segreto“ di allenatore, a cominciare dal vizio di segnare filo per segno tutti gli allenamenti.
APPUNTI – «Fin dal primo giorno, dalla Primavera della Samp, ho un’abitudine: scrivere tutti i miei allenamenti, ma proprio tutti. Alcuni li rimettevo in bella, se ce n’era bisogno. Ho cominciato quarant’anni fa esatti e in questi giorni ho ripreso in mano quei fogli, divertendomi a vedere come affrontavo le problematiche allora. Quei principi restano applicabili anche ora».
PRINCIPI – «Aggressività, verticalizzazione, attacco degli spazi. Il calcio di oggi è diventato molto più semplice di qualche anno fa: ha rinunciato al possesso palla insistito che anche Guardiola non pratica più. Oggi le squadre europee impostano con 4/5 passaggi di possesso per evitare la pressione degli avvesari, poi hanno due soluzioni. Una è la verticalizzaizone verso due o tre attaccanti di movimento, che spesso tagliano il campo come quelli del Liverpool, perchè quasi nessuno schiera più il centravanti boa. L’altra è l’accelerazione palla al piede dei giocatori veloci e tecnici, dopo che i difensori hanno giocato d’anticipo, mentre tutta la squadra li affianca nella corsa attaccando gli spazi».