Roberto Gagliardini, che oggi compie 26 anni, è la parabola del calciatore che cambia per non cambiare – dal nerazzurro dell’Atalanta a quello dell’Inter – e del centrocampista atipico, per certi versi “unico” nel calcio di oggi.
Tra passato e futuro
Gagliardini è sempre rimasto a cavallo tra le buone prestazioni e le partite giocate sotto tono. Sempre a metà, anche nel passaggio dall’Atalanta all’Inter, avvenuto a gennaio nella pausa tra il campionato d’andata e quello di ritorno – stagione 2017/18. In lui i tifosi nerazzurri avevano riposto tutte le aspettative create da un periodo d’oro all’Atalanta, il club che lo ha cresciuto e lanciato nel mondo dei grandi. Salvo, però, ricredersi dopo periodi troppo altalenanti. Il passaggio da squadra che gioca con i singoli a squadra che gioca per i singoli non è stato del tutto facile per il centrocampista, capace di esaltarsi soprattutto in un sistema di gioco già funzionante di per sé come quello di Gasperini a Bergamo. “Il mio modello è Pogba“, aveva detto il primo giorno da nerazzurro di Milano. Al momento, il calciatore francese resta solo un prototipo.
Andare a mille all’ora e portarsi dietro centimetri di altezza e massa muscolare non è per niente facile. O, almeno, non è per niente rapido. Come ha dimostrato Antonio Conte con le sue scelte di questa ultima stagione, utilizzando Gagliardini a fasi alterne – complice anche l’infortunio. Un presente che sembra aver delineato il futuro, che riguardo il classe 1994 sembra sempre più lontano da Milano. Per arrivare a centrocampisti dal calibro internazionale – vedi Vidal -, Antonio Conte è infatti pronto a sacrificare Gagliardini. D’altronde, la “coperta corta” invocata proprio dal tecnico nerazzurro riguardava proprio il centrocampo.