Marcello Lippi, intervistato da Sky Sport, ricorda con piacere il mondiale 2006. L’ex CT del Guanzhou ha raccontato diversi aneddoti, tra cui un riguardante l’allenamento prima della partita contro la Germania: «Prima di cominciare l’allenamento mentre i ragazzi si divertivano col pallone, vidi delle luci nella pinetina intorno al campo, pensai ci fossero degli operatori con delle telecamere o comunque con delle macchine fotografiche per spiarci. Io non volevo dare vantaggi a nessuno, allora chiamai la squadra e dissi che non avremmo fatto nulla spiegando il motivo. Così andammo davanti la pinetina, ci abbassammo tutti i pantaloni e mostrammo il sedere: evidentemente non c’era nessuno nascosto, altrimenti quella foto avrebbe fatto il giro del mondo».
SUL RIGORE DI GROSSO – «Li avevo decisi tutti, il quinto non sapevo a chi farlo battere, così ebbi quell’intuizione. Mi avvicinai e dissi: ‘Fabio, tu sei quello dell’ultimo minuto, del rigore procurato al 90′ contro l’Australia, del gol al 119′ contro la Germania. Sei l’uomo degli ultimi secondi, calcia tu’. Andò bene».