di Andrea Sperti
Correre, correre ed ancora correre: è questa la missione affidata da Gian Piero Gasperini al protagonista della nostra storia, Remo Freuler. Il centrocampista svizzero oggi spegne 28 candeline e lo fa con la consapevolezza di aver contribuito a rendere grande la sua squadra, compiendo un percorso fatto di salite ripide e porte chiuse in faccia, che gli hanno permesso di affrontare con ancora maggior coraggio tutto quello che gli si è presentato davanti.
Arrivo all’Atalanta: le stagioni in nerazzurro
Lo svizzero è arrivato all’Atalanta nel 2016 da perfetto sconosciuto. Certo, gli addetti ai lavori hanno fin da subito parlato un gran bene di lui, ma la Serie A si è spesso dimostrato un campionato complicato per chi non è abituato al nostro calcio.
In effetti la prima stagione in nerazzurro non l’ha vissuta da protagonista. Remo ha guardato diverse partite dalla panchina, ha imparato come muoversi in un torneo tanto tecnico quanto terribilmente tattico ed ha provato a prendere qualcosa da ogni compagno di squadra o avversario passato dalle sue parti. Il 3-5-2 con il quale l’allenatore degli orobici schiera in campo i suoi uomini esalta le caratteristiche dei centrocampisti, ma non è di immediata interpretazione, soprattutto per un ragazzo arrivato da poco e ancora acerbo dal punto di vista della personalità.
L’esperienza bergamasca, però, negli anni successivi è stata un continuo divenire. Durante queste ultime stagioni, infatti, il classe ’92 ha trovato continuità e un ottimo feeling con il gol. Il nativo di Ennenda può giocare da centrale davanti alla difesa, da mezzala capace di fare legna e costruire gioco ed, in situazioni di emergenza, anche da esterno di centrocampo.
È vero che avere al fianco Gomez o Ilicic rende tutto oggettivamente più facile, ma Freuler riesce sempre ad inserirsi con i tempi giusti, sapendo che prima o poi il pallone arriverà sui suoi piedi, perché quei due lì davanti hanno le capacità tecniche per far si che ciò accada. Remo, oltre che ad essere estremamente duttile e generoso in campo, ha dalla sua un buon tiro dalla distanza e la perla incastonata nella porta di San Siro, durante l’andata dell’ottavo di Champions tra Atalanta-Valencia, ne è la prova inconfutabile.
La Svizzera, la terra che lo ha reso un professionista
In Svizzera ha girovagato in diversi club, assaggiando la massima serie con diverse formazioni elvetiche e diventando un vero professionista. Con la sua Nazionale, invece, ha giocato 19 volte, non scendendo mai in campo nel Mondiale russo e segnando la sua prima rete il 26 marzo del 2019, durante la sfida tra Svizzera e Danimarca.
L’estate in molti se lo contendono al Fantacalcio, grazie anche alla sua presenza costante in campo, che garantisce a tutti i fantallenatori un’alternativa di prestigio in rosa. Freuler ha, inoltre, una fanta media di 6.5, altissima per essere un centrocampista che si aggira nei pressi della zona nevralgica del campo, e la capacità di non farsi quasi mai espellere ( è successo solo una volta in quattro stagioni).
Champions League con l’Atalanta: tra sogno e realtà
Questa stagione è partita bene per i bergamaschi ma ciò che è successo nella città lombarda in quest’ultimo mese ha ovviamente azzerato l’entusiasmo nei confronti di Gomez e compagni. Non si sa ancora se l’Atalanta potrà lottare per regalare e regalarsi un sogno. Di sicuro, qualora si dovesse tornare in campo, Freuler ricomincerà a correre, correre, ed ancora correre, perché poi la Champions più che sogno potrebbe diventare realtà.