di Andrea Sperti
La Reggina adesso lotta per tornare nel calcio che conta ed è vicina alla promozione diretta nel Girone C di Serie C. Nella stagione 2006/2007, però, la società del presidente Foti ha subito una incredibile penalizzazione di 15 punti (ridotta poi a 11), a causa di un illecito dovuto alle designazioni arbitrali. Quel gruppo storico ha comunque ottenuto una pazza salvezza, con una rincorsa infinita e la conquista sul campo di ben 51 punti. Oggi vi indichiamo, uno per ruolo, i 4 giocatori chiave della formazione guidata da Walter Mazzarri.
Portiere (Ivan Pelizzoli)
Ivan Pellizoli è stato il portiere giusto al momento giusto. L’esperienza maturata in massima serie con le maglie di Atalanta e Roma è servita per chiudere a doppia mandata le porte del Granillo e regalare ai calabresi una salvezza storica. Qualche stop fisico non ha comunque inficiato l’ottima stagione dell’estremo difensore classe ’80, che nel 2007 è diventato anche cittadino onorario della città di Reggio Calabria.
Difensore (Salvatore Aronica)
Salvatore Aronica è il simbolo della difesa amaranto di quella stagione. Non ha trovato la via del gol, ma spesso ha impedito agli avversari di timbrare il cartellino, diventando l’idolo della Curva Sud. 35 presenze e tanta sostanza in campo per un centrale di difesa che, qualche anno più tardi, ha provato anche l’ebbrezza di scendere in campo in Champions League con la maglia del Napoli.
Centrocampista (Giandomenico Mesto)
Giandomenico Mesto in quell’annata era imprendibile. Giocava a tutto campo, sfornando cross al bacio per gli attaccanti e dando una mano anche in difesa. L’esterno di centrocampo, all’occorrenza laterale d’attacco o terzino nella difesa disegnata da Mazzarri, ha rappresentato una spina nel fianco per le retroguardie di mezza Serie A. La sua carriera dopo ha vissuto di alti e bassi, ma gli anni in Calabria hanno dimostrato quando potesse esaltarsi con una squadra pronta a lottare su ogni pallone.
Attaccante (Rolando Bianchi)
Rolando Bianchi aveva soli 23 anni ma in quel campionato segnava con la facilità di un veterano. Lui e Nicola Amoruso, a fine stagione, avevano siglato ben 35 gol in due, con l’attaccante bergamasco a quota 18 reti. Le esperienze con Manchester City e Lazio non hanno lasciato segni indelebili, mentre al Torino sono arrivati altri gol importanti e significativi. A Reggio Calabria, però, nessuno ha ancora dimenticato le reti del classe ’83, perché furono quelle che permisero alla Reggina di compiere l’impresa più incredibile della sua storia.