Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter e della Nazionale azzurra campione del mondo nel 2006, ha parlato in una diretta Instagram. Materazzi ha raccontato della celeberrima testata di Zidane, condannando il comportamento di alcuni italiani al riguardo. Inoltre, l’ex difensore, va sugli scudi riguardo la Champions League:
«La testata a Zidane? Lui è stato protetto dai francesi perché è un figlio della Francia. Io, invece, fui massacrato da connazionali come Cossiga e Accorsi, per me questi non sono italiani. Io sono patriottico, difenderò sempre i colori dell’Italia. Quelle critiche sono le cose che mi hanno fatto male dopo il Mondiale. Quelle stesse persone avrebbero dovuto baciare per terra dove camminavo visto che avevo segnato un gol in finale».
SUL CAMPIONATO – Difficile dire ora come si riprenderà. Speriamo riprenda la stagione regolare. La Juve deve pensare alla Champions, che quest’anno avrà un nuovo format: anche se dovesse vincerla, non potrebbe definirsi campione».
SU BALOTELLI – «Io voglio bene a Mario, ma una volta nella famosa partita della maglia gettata a terra contro il Barcellona, se l’era proprio meritata. Oggi siamo tornati a essere più che amici, praticamente fratelli. In quella circostanza fece una cosa che non doveva fare, giocare male; il discorso della maglietta passò in secondo piano. Prima della partita, sul pullman ci disse che sarebbe entrato e avrebbe giocato male. A quel punto gliele promisi. Quando entrò, fece un’azione tirando da fuori anziché andare in contropiede: c’era Milito in panchina che lo voleva ammazzare. Noi credevamo in lui, fece tanti gol con i quali contribuì alla vittoria finale. Poi devo dire una cosa, un giorno mi innamorai di suo padre che dopo la partita col Rubin gli disse ‘non mi sei piaciuto, devi giocare più coi compagni. E basta andare in giro con le ragazze, vai a fare un giro in bici al parco’. Lì diventò il mio idolo incontrastato. Tornando a Mario, dopo il Barça dissi a Mourinho di schierarmi nelle partitelle contro Balotelli. Così in pochi secondi se ne sarebbe andato negli spogliatoi…».