L’eterno rivale con il Barcellona. Sarà anche per questo che il Real Madrid negli ultimi anni ha riempito di soldi le società brasiliane per accaparrarsi Vinicius, Rodrygo e Reinier. Neymar ha lasciato la Spagna per realizzarsi al PSG, per togliersi dall’ombra di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Ma il Barcellona sembra mancargli, viste le voci di mercato e le questioni legate alla scorsa estate. Con i blaugrana ha vinto una Champions League, un Mondiale per Club, una Supercoppa UEFA, due campionati spagnoli, tre Copa del Rey e due Supercoppe spagnole. Niente male, dai.
Ma Neymar poteva non vivere tutto questo. Perché Neymar, a 14 anni, era del Real Madrid. Sì, con tanto di maglietta e allenamenti a Valdebebas, la casa dei Blancos. E con tanto di immagini del contratto, segregate negli archivi della Federazione spagnola.
Arriva in Spagna per essere sottoposto a uno stage. Le sue qualità erano già chiare, anche perché soltanto 3 anni dopo esordirà con il Santos dopo che la pressione mediatica sul suo conto era già schizzata alle stelle. Gli bastano due settimane per convincere la dirigenza a puntare su di lui: supera i test e firma un pre-contratto. Il Santos, venuto a conoscenza dell’offerta del Real Madrid e del pre-accordo trovato con la famiglia e con il giocatore, offre 1 milione di reais (circa 300.000 euro) per convincerlo a restare, promettendogli di farne un calciatore professionista. A quel punto il Real tira il freno a mano: conviene davvero spendere quella cifra per un ragazzino di 14 anni? No, pensano a Madrid, lasciando perdere. L’intesa era già stata trovata: nonostante l’età, Neymar sarebbe stato inserito in rosa per le ultime partite delle giovanili, ma un altro problema era sorto. L’agente del calciatore, Wagner Ribeiro, chiedeva 60.000 euro di commissioni. Carlos Martinez de Albornoz, dirigente amministrativo del Club (in quel periodo in piena campagna elettorale), decise che la cifra era fuori mercato e che non ne valeva la pena.
Il 30 marzo 2006 Neymar era sugli spalti ad assistere a Real Madrid-Getafe: al Bernabeu, sognando. Il giorno prima aveva firmato quel pre-contratto che mai divenne realtà.
Il racconto del protagonista
Sulla vicenda è tornato anche Neymar, diversi anni dopo, in un’intervista a SportWeek: «Rifiutai il Real dopo un provino che feci a 14 anni. La prima settimana mi piacque tanto, ma non era ancora il momento, a 14 anni senti nostalgia di casa e dei tuoi amici. Al primo posto, per me, c’è sempre la felicità, che vale più del denaro e del successo. Perché poi ho scelto il Barcellona? Per il tipo di calcio che gioca, veloce e tecnico, e poi perché in Brasile ero tifoso dei blaugrana».
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