Medhi Benatia, attualmente al club qatariota Al-Duhail, ai microfoni di Sky Sport è tornato indietro a parlare del suo passato, tra Udinese, Roma e Juventus.
UDINE E I PREMI – «Avevamo qualche premio per gli obiettivi, Totò era già Di Natale, era un campione. Io non ho nemmeno trattato quando sono stato chiamato: quando vincevamo andavo da lui e chiedevo “quanto ci danno?”, per noi cambiava tanto».
SETTIMANA DECISIVA – «L’arbitro mi ha avvisato che mi guardava, Albiol mi passa davanti e Koulibaly fa questo gol incredibile. Momento molto difficile per me, non ho dormito per due o tre giorni, pensavo di aver perso il titolo. Cominciamo a preparare la partita contro l’Inter la settimana dopo e vedo che Allegri non mi fa giocare: mi sono sentito molto male, fortunatamente abbiamo vinto grazie al Pipa 3-2, e sono contento, ma allo stesso momento perché ha cambiato solo a me e mi sono detto ‘ma questo non ha visto la partita!’. Ero triste e allo stesso tempo felice per la vittoria, poi sappiamo com’è andata».
RIGORE POLEMICA – «Un altro brutto ricordo, ne parlavo con Pjanic e dicevamo… è finita. Poi abbiamo visto la partita del Barcellona con la Roma e ci siamo detti che ce la potevamo fare. Abbiamo fatto una partita pazzesca, 3-0… un momento di calcio incredibile. Poi c’è questa deviazione di Cristiano, Giorgio è uscito su un centrocampista, io capisco che il pericolo è Vazquez e cerco di anticiparlo, lui controlla col petto e cade, l’arbitro dà rigore. Se l’ho toccato l’ho fatto con la coscia, non era una cosa chiara, non da rigore all’ultimo secondo. Non voglio entrare in polemica, ma a Madrid in Champions succede spesso, anche col Bayern Monaco, è stato un momento difficile».
ROMA – «A piedi sarei tornato a Roma, come no. Non si è potuto fare, quando ho saputo che alla Juve sarebbe finita ho detto che in Europa sarei andato solo alla Roma. Purtroppo non è andata, quando vedo Balzaretti io penso solo una cosa, anzi due: una bestia che lavora in palestra dalla mattina alla sera e un gol incredibile nel derby di Roma, gli sono letteralmente saltato addosso».