Il paragone con Andrea Pirlo è il primo che viene in mente a chi vede giocare per la prima volta Sandro Tonali. Un po’ per i capelli, un po’ per la zona di campo e un po’ per la maglia che indossa. Eppure, in una diretta Instagram, l’ex regista di Milan e Juventus ha spiegato: «Si dice che possa essere il mio erede, ma non vedo tante cose in comune. È un altro tipo di giocatore, è molto più completo sia in fase difensiva che quando imposta. È un mix tra le mie caratteristiche e quelle di altri calciatori. È il più promettente tra i centrocampisti, diventerà sicuramente un grande».
BAGGIO – «Ho avuto la fortuna di averlo come compagno di squadra già all’Inter, per me era un idolo. Lo conoscevo bene».
IL MONDIALE DEL 2006 – «Prima del rigore di Grosso ognuno se ne stava per i fatti suoi. Avevo chiesto a Cannavaro se quello fosse l’ultimo. Sono stati momenti di stress incredibili, ma poi è andata alla grande. È un’emozione difficile da descrivere».
L’ESPRESSIONE CORRUCCIATA – «Beh, se uno non mi fa ridere, non rido. Ma a me piace molto stare con gli amici, fare gruppo. Poi in campo pensavo solo a fare bene il mio lavoro. Dopo le partite partiva la rumba. In ritiro giocavamo spesso con la PlayStation, io e Nesta eravamo i più forti».
LA RIPRESA DELLA SERIE A – «La vedo dura, bisogna vedere come si procede con i tamponi. Viene prima la salute, poi se si riesce a finire il campionato allora tanto meglio. Non sarà una scelta facile, ci auguriamo che possa succedere. Il calcio fa lavorare molte persone, bisogna garantire la massima sicurezza: se si infetta una sola persona bisogna bloccare tutto di nuovo».