Unay Emery, ex tecnico dell’Arsenal, è tornato a parlare per la prima volta dopo il suo esonero dai Gunners rilasciando un’intervista al Daily Mail.
RAMSEY – «Quando sono arrivato ho visto che Aaron poteva diventare molto importante. È un leader sul campo e nello spogliatoio e voleva restare. Ovviamente doveva negoziare un nuovo contratto e non hanno trovato un accordo. Non mi sono mai fatto coinvolgere nelle questioni economiche, non è la mia area di competenza. Ma ha avuto ripercussioni sul campo. Penso che per il bene della squadra sarebbe stato meglio se fosse rimasto. E anche per me, perché sarebbe stato il nuovo capitano».
OZIL – «Le sue prestazioni a volte erano migliori, a volte peggiori come tutti i giocatori. In certe occasioni emergeva la sua frustrazione. Alla fine lui deve guardarsi dentro, alla sua attitudine e al suo impegno. Ho provato ad aiutarlo, ho fatto del mio meglio. Durante la mia carriera i giocatori di talento sono stati i miei preferiti e hanno giocato al meglio o vicino al loro meglio con me. Sono sempre stato positivo con lui in termini di coinvolgimento, ma la sua attitudine e il suo livello di impegno non erano abbastanza. Poteva essere uno dei capitani ma lo spogliatoio non voleva. Il suo impegno non era come quello di altri che meritavano la fascia. E non è una cosa che ho deciso io, ma i giocatori».