Il Monza è ormai una realtà del calcio italiano. La squadra, presa in mano lo scorso anno da Galliani e Berlusconi, sta avendo un’ascesa importante, scalando al primo anno di C la classifica e aggiudicandosi la Serie B. Ma si sa, i due hanno sempre pensato in grande, grazie anche al passato rossonero che glielo consentiva, e nonostante la realtà attuale sia differente da quella rossonera, le ambizioni sono importanti. L’idea chiara dei due, già dall’anno scorso, era quella di creare una squadra, partendo quasi da zero, con giocatori senza barba, tatuaggi o segni particolari. L’idea ha portato i suoi frutti, tanto che il campionato di Serie C, girone A, è stato vinto per distacco. 16 i punti che separavano il Monza dalla seconda in classifica, la Carrarese, al momento dello stop. Promozione automatica per lo stop che ha creato poche polemiche visto il divario tecnico tra la squadra lombarda e le altre del girone. La formazione di quest’anno aveva alcuni giocatori con un passato importante in A e in B e che, rigorosamente, rispettavano i canoni imposti da Galliani e Berlusconi. La formazione tipo, allenata da Brocchi, era questa:
(4-3-1-2): Lamanna; Lepore, Paletta, Bellusci, Sampirisi; Armellino, Fossati, D’Errico; Chiricò; Finotto, Brighenti.
Un 4-3-1-2 che per mister Brocchi difficilmente cambierà in Serie B, a meno di grandi sorprese sul mercato. Grandi sorprese che, come non nascosto da Galliani, potrebbero esserci. Tra i nomi trattati che si registrano ci sono diversi ragazzi di prospettiva, uniti però a giocatori di esperienza che per anni hanno assaggiato la categoria. Il già ufficializzato Barberis, ex titolare del Crotone in Serie A, è il primo colpo di una campagna acquisti che potrebbe definirsi pirotecnica. Rimanendo a centrocampo, tra i nomi sul taccuino di Galliani compaiono Cigarini e Ndoj, ora al Brescia. Sono previsti aggiustamenti anche in difesa, cominciando dal portiere. Eugenio Lamanna, infatti, rischia di contendersi il posto con lo Di Gregorio, classe 97 di proprietà dell’Inter. Occhio, però, allo svincolato Viviano, già contattato dalla dirigenza lombarda. In difesa, i nomi di Paletta, Sampirisi e Bellusci sono più che validi per la categoria, ma Galliani sta provando comunque ad aggiustare il reparto, inserendo un paio di rinforzi. I nomi noti sono quelli di Abate e Antonelli, che già si sono divisi le fasce ai tempi del Milan. Non è da escludere nemmeno Scognamillo, ora in forza al Trapani. Ma la rivoluzione più grande potrebbe avvenire in attacco. Già registrati in precedenza nomi di Daniel Maldini e Pazzini, con il primo alla portata e quasi in dirittura d’arrivo, Berlusconi vuole sognare in grande. Diverse volte nelle conferenze ha fatto il nome di Kakà ed Ibrahimovic, ammettendo di aver già provato a convincerli in passato. «Ibra e Kaká al Monza? Ricardo l’ho chiamato l’anno scorso ma per motivi familiari è rimasto in Brasile. Con Zlatan ci siamo sentiti prima dell’emergenza Covid-19». Queste le ultime parole di Galliani sui due, che ammette di averci provato. Negli ultimi giorni si sta accostando anche il nome dell’ormai uscente Balotelli, più difficile per vari questioni, mentre l’ipotesi Donnarumma, sempre dal Brescia, è la più concreta in attacco. E allora permetteteci di unirci al sogno di Berlusconi. Un Monza che assomiglierebbe al Milan di questi ultimi anni, con qualcosa degli anni d’oro:
Monza (4-3-2-1): Lamanna (Viviano), Abate, Paletta, Bellusci, Antonelli, Barberis, Cigarini, Ndoj, Kakà, Maldini, Ibrahimovic (Donnarumma, Balotelli)
Siamo sicuri che sia una formazione da Serie B?