Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista alla tv cinese PP Sports del gruppo Suning. Questi i concetti principali espressi dall’allenatore dell’Inter: «La sospensione della Serie A a causa dell’emergenza Covid-19 ha creato una situazione nuova per tutti. È difficile dire che tipo di influenza possa avere questo stop. Per noi è stata un’opportunità per lavorare e rivedere i primi sette mesi. Abbiamo cercato di ottimizzare il tempo, di studiare nuove soluzioni e situazioni».
GLI ALLENAMENTI – «Insieme a Pintus e Coratti abbiamo cercato di preparare un programma personalizzato. È una situazione molto diversa, c’è stato uno stop di due mesi. Abbiamo ripreso con l’attività individuale, che è stata la scelta migliore per riportarli nello stato di forme. Abbiamo scelto di fare un allenamento al giorno per consentire ai ragazzi di recuperare, poi un giorno libero ogni sei. Però abbiamo lavorato e sono contento per quello che abbiamo fatto, dal punto di vista tecnico, fisico e delle video-analisi. Non abbiamo potuto fare test per valutare il lavoro settimanale, è in partita che trovi le risposte dai calciatori per vedere se hanno imparato o meno e le cose da migliorare. Siamo curiosi di capire le risposte che ci saranno».
GLI STADI SENZA PUBBLICO – «Le partite a porte chiuse, senza tifosi, sono strane, diverse. Giocare con il pubblico è troppo importante, ma bisogna far fronte a questa emergenza sperando che quanto prima si possa risolvere e tornare a giocare davanti ai tifosi. Il calcio è talmente bello e pieno di passione, che è giusto condividerlo con la gente. Ora stiamo vedendo le partite in Germania e Spagna, per capire il clima che c’è».
IL PERCORSO PER ARRIVARE A VINCERE – «Non esistono scorciatoie. Servono lavoro, sacrifico, fatica, passione. Io ho voglia e ambizione, voglio alzare sempre l’asticella e lo chiedo a tutti quelli che lavorano con me, ogni giorno. Cerco di mettere la pressione sempre, in primo luogo su me stesso. Penso che si sia iniziato un bel percorso e quando si iniziano cammini del genere bisogna crederci e avere voglia di affrontare le difficoltà. Bisogna essere consapevoli che lavorando in questa maniera si può crescere e diventare competitivi per provare a vincere qualcosa di importante. Io sono orgoglioso di come sta crescendo la mentalità di questa squadra. I calciatori sono consapevoli che se vogliamo essere competitivi e lottare per vincere, ogni singolo giocatore deve alzare il proprio livello. L’allenatore è come un sarto, deve cucire addosso alla squadra il miglior abito possibile. Abbiamo lavorato su molti aspetti, abbiamo recuperato gli infortunati. Adesso c’è la possibilità di avere tutta la rosa a disposizione e ci ho lavorato sopra».
SANCHEZ ED ERIKSEN – «Non scordiamo che in questi sette mesi abbiamo perso calciatori che stavano facendo bene. Adesso c’è la possibilità di avere tutta la rosa a disposizione e ci ho lavorato. Sanchez è in buona condizione, abbiamo potuto lavorare anche con Eriksen, inserendolo nella giusta maniera e mettendolo al pari con gli altri dal punto di vista tattico e fisico. Abbiamo lavorato per farci trovare pronti e cercare di essere migliori»