È durata poco meno di 365 giorni l’avventura di Gianluca Petrachi da dirigente della Roma. Il 25 giugno del 2019 – non senza qualche polemica da parte del Torino, sua ex squadra – il dirigente nato a Lecce prendeva le redini del mercato di una società in difficoltà, tra la volontà di Pallotta di cedere il club, il caos creato dall’addio di Monchi e un campionato tutt’altro che entusiasmante. Subito al lavoro (anche prima di quando dovuto, dice qualcuno) per trovare gli uomini giusti, ha dovuto fin da subito collaborare con l’allenatore annunciato due settimane prima di lui, Paulo Fonseca. E insieme hanno tirato su un mercato di tutto rispetto, fosse solo per la quantità di movimenti portati a compimento.
Gli acquisti
Sono state 15 più o meno le operazioni di spessore portate a termine da Petrachi in entrata. Alcune vere e proprie trovate, come l’ingaggio di Chris Smalling a parametro zero, altre più in prospettiva come Ibanez e Mancini. Poi Diawara, Spinazzola, Pau Lopez, Mkhitaryan, Kalinic, Veretout e Zappacosta per intervenire in tutti i ruoli del campo. Alcuni esperimenti più riusciti, altri – complici gli infortuni – meno. Di sicuro (ed è ciò che lamentano sulla sponda giallorossa) tutte operazioni pagate a caro prezzo, quanto meno per gli stipendi che ha dovuto corrispondere ai giocatori. Un monte ingaggi che ha superato i 100 milioni a causa del fatto che sei di questi giocatori prendono più di 3 milioni. Mentre di cartellino le spese si sono aggirate attorno ai 110 milioni di euro.
Le cessioni
Sul fronte cessioni il lavoro è stato ancora più duro. Perché dover gestire i casi Manolas, El Shaarawy, Schick e Defrel non è stato semplice e Petrachi si è dovuto piegare ad offerte faraoniche arrivate per i primi due, e alla necessità di rilanciarsi per quanto riguarda gli altri due. Considerando anche i quasi 12 milioni ricevuti per Gerson e i 16 per Pellegrini, sono entrati nelle casse della Roma oltre 100 milioni. A cui non si possono aggiungere le cifre di Lipsia e Sassuolo per i riscatti di Schick e Defrel.
Il vero problema
Il vero problema di Petrachi a Roma comunque è stato un atteggiamento che non è piaciuto alla dirigenza e a buona parte del tifo giallorosso. Petrachi si è inimicato le alte sfere della società arrivando perfino a sfidare Pallotta, che infatti qualche giorno fa in un’intervista non l’ha neanche citato. E a meno di un anno dal suo arrivo, Petrachi è già pronto a salutare.