Ivan Jurić sta volando con l’Hellas Verona. Dopo la vittoria contro il Cagliari alla ripresa del campionato, i veneti sono settimi in classifica alle spalle del Napoli e davanti al Milan. Al timone il tecnico croato, che si sta facendo spazio tra le grinfie della Serie A. Con un passato tra Crotone e Genoa, l’allenatore è un personaggio che vive di calcio: «Quando ho smesso ho avuto un rifiuto totale. Inoltre ho iniziato subito ad allenare. Magari è il nervoso che mi tiene magro, perché non è che stia attento a quel che mangio. Allenare mi piace molto di più che giocare. È più impegnativo, hai più responsabilità, lavori di più, ma mi trovo meglio. Mi piace anche se si vive male: da calciatore non mi è mai successo di non dormire la notte, invece ora capita che ti svegli alle 4 di notte e cominci a pensare a come far male al Bologna, non chiudi più occhio. Ti stressi 24 ore su 24. Però ti dà tanto, è fantastico».
In questa intervista, rilasciata a Il Secolo XIX, Jurić svela anche alcuni simpatici particolari della vita privata… di un allenatore: «Allenare mi stressa, ma mi rende felice, mentre giocare non mi manca per niente. Allenare mi piace molto di più che giocare. Nella vita privata hai un’assenza mentale, tua moglie ti parla e tu magari pensi a Gakpé».