AUTONOMIA – «In tribuna si sta male, sei meno a contatto coi giocatori. Ma ho sempre più la sensazione che a questa squadra serva sempre meno l’allenatore (ride, ndr)».
LIMITI – «L’Atalanta è squadra che ha una sicurezza, una tranquillità e una maturità che le permettono di non scomporsi neanche davanti a uno 0-2 dopo undici minuti. Già nell’intervallo c’era la convinzione di poter andare a vincere questa partita».
VARIAZIONI – «Oggi siamo partiti anche un po’ più ‘guardinghi’ tatticamente. Poi in situazione di difficoltà, esposti ai contropiedi della Lazio, abbiamo trovato l’equilibrio spostando Toloi a sinistra e Djimsiti a destra, modificando anche la posizione del Papu».
GOSENS – «La sua capacità in zona gol quest’anno è cresciuta tantissimo. Lui è con noi da tre anni e prima non era così sotto porta. Ora calcia con il destro e con il sinistro».
GOMEZ – «Per me è un giocatore universale, come si chiamava quello della pallavolo una volta che giocava con la maglia diversa. Lo metti dove ti serve e lui ci sta. Speriamo di recuperare anche Ilicic».