Thereau: «Vi racconto com’è andata con la Fiorentina. Non vendere Chiesa un errore»

by Redazione Cronache
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Cyril Thereau da qualche giorno non è più un giocatore della Fiorentina e si è raccontato così ai microfoni di tuttomercatoweb.com.

VIOLA – «I primi sei mesi della mia avventura erano andati bene, poi ho avuto qualche infortunio. Da lì sono iniziati i problemi perché ero sempre indietro fisicamente. Se potevo andarmene prima? Io posso sempre guardarmi allo specchio. Tenermi fuori è stata una scelta societaria. Con il mio procuratore abbiamo fatto una proposta per fare la risoluzione, loro non hanno voluto accettare. Ho fatto quello che dovevo fare».

FUTURO – «Ho rifiutato un po’ di offerte. A Firenze stavo bene. Per andare in Belgio devo far spostare anche la mia famiglia. E oggi voglio privilegiare la qualità della vita. Mio figlio ha undici anni, non è semplice cambiare scuola e farsi nuovi amici. Al momento, sinceramente, non sto cercando niente. Come detto, privilegio la qualità della vita. Per ora le proposte non mi hanno convinto, non è una questione finanziaria. Ora sono in Francia, il mio futuro sono le vacanze».

REGGINA – «Se ha pensato a me? Si. Ma anche altre società in Serie B. Sinceramente al momento non sono state arrivate convincenti. Con alcune non ho neanche parlato di soldi».

FIORENTINA – «Un commento alla stagione? Si ha sempre ciò che si merita. Se non tratti bene la gente poi arriva quello che meriti. Di fatti concreti ce ne sono pochi. La Fiorentina non è una squadra che può lottare per l’Europa al di là di quello che si dice. Servono calciatori per lottare per questo traguardo. In Italia le squadre forti sono tante. Per l’Europa serve un organico più competitivo. La squadra comunque ha buoni calciatori. Ma i tifosi meriterebbero qualcosa di grande. Alla Fiorentina ero fuori rosa, mi allenavo con una persona dello stadio. Gli allenamenti li vedevo da fuori. Iachini l’ho avuto all’Udinese, è un allenatore molto valido. E nelle situazioni d’emergenza riesce a far dare il cento per cento alla squadra».

CHIESA – «Non venderlo l’anno scorso è stato un errore. Ho vissuto una situazione del genere al Chievo: avevo ricevuto un’offerta e la società non mi ha fatto partire. Poi non riuscivo più ad essere me stesso. Quando qualcosa si rompe diventa difficile. Doveva andar via prima. Federico ha qualità, dà sempre il cento per cento perché è un professionista, ma poi quando arrivano offerte che ti distraggono, se non parti, diventa tutto più difficile».