di Costantino Giannattasio
Con la vittoria per 6-2 ieri sera contro il Brescia, l’Atalanta è a un gol dall’infrangere il record di reti segnate in un campionato (94, Napoli 2016/17). La macchina perfetta costruita sapientemente da Gian Piero Gasperini, che adesso lotta per conquistare il secondo posto, rappresenta la grande rivincita del calcio di provincia, che con progettualità riesce a scalzare i grandi nomi dell’élite. Per arrivare a questo livello, tuttavia, i bergamaschi non si sono inventati campioni dall’oggi al domani. Tutti possono ammirare la potenza di Zapata, la classe di Gomez e le bordate di Malinovskyi, ma qualcuno ricorda la prima formazione dell’era Gasperini?
È il 13 agosto 2016, il tecnico di Grugliasco siede per la prima volta sulla panchina della Dea a due mesi dalla firma posta sul contratto. Si gioca il terzo turno di Coppa Italia: dall’altra parte del campo c’è la Cremonese, formazione di Lega Pro che alla fine della stagione otterrà la promozione in A.
Ecco la formazione che permise a Gasperini di battere 3-0 i grigiorossi.
Marco Sportiello
Cresciuto nel settore giovanile nerazzurro, viene mandato a farsi le ossa prima a Poggibonsi e poi a Carpi. Tornato alla base nel 2013, riveste il ruolo di secondo di Consigli. Ceduto il portiere titolare, gli vengono affidate le chiavi della porta per due stagioni consecutive. Nel 2016, l’arrivo di Berisha complica le cose: il duello per la titolarità viene vinto dall’albanese, che lo scalza nelle preferenze del Gasp. Per questo motivo, nel gennaio 2017 viene prestato alla Fiorentina per un anno e mezzo. Gioca poi una stagione nello sfortunato Frosinone che neopromosso scende immediatamente in B. In questa stagione è parte dell’organico bergamasco, ma di nuovo come numero 2. Il titolare, infatti, è Pierluigi Gollini.
Cristian Raimondi
Nato nel bergamasco e anch’egli prodotto delle giovanili dell’Atalanta, Raimondi veste diverse maglie nei primi anni della sua carriera: Albinoleffe, Pro Vercelli, Palermo, Arezzo, Vicenza e Livorno. Nel 2010 arriva la chiamata tanto attesa: i nerazzurri lo acquistano per puntare alla promozione in A – che riesce al termine della stagione. In sette anni di onorato servizio per la squadra del cuore, CR77 – così soprannominato affettuosamente dai suoi tifosi – scende in campo 134 volte, segnando due reti. Dopo il ritiro, nel 2017, è entrato nello staff atalantino.
Andrea Masiello
Così come Raimondi, anche Masiello, prima di affermarsi definitivamente in maglia nerazzurra, vive diverse esperienze in giro per l’Italia, tra le quali ricordiamo: il prestito dalla Lucchese alla Juventus, dove esordisce in A nel 2005 contro l’Inter, e l’intensa parentesi di Bari. Nel 2011 viene acquistato dall’Atalanta, che gli dà grande fiducia e lo aspetta nei 2 anni e 5 mesi di squalifica comminatigli per “calcioscommesse”. Torna in campo nel febbraio 2015, a 1120 giorni dall’ultima partita disputata. Da quel momento in poi diventa un pilastro della retroguardia orobica, distinguendosi anche per una spiccata propensione al gol su palla inattiva. Lo scorso gennaio ha salutato la Dea per approdare al Genoa, con cui ha esordito proprio in occasione della partita di ritorno contro l’Atalanta.
Rafael Tolói
Cresciuto calcisticamente nel Goias, nel 2012 passa al San Paolo: le ottime prestazioni con i brasiliani gli valgono la chiamata della Roma, che lo prende in prestito per i sei mesi conclusivi della stagione 2013/14. I capitolini, tuttavia, non esercitano il diritto di riscatto, rispedendolo al mittente. Tornato in patria, Tolói disputa un’altra ottima stagione. Questa volta un club pronto a puntare su di lui c’è, ed è l’Atalanta, che nell’agosto 2015 lo acquista per 5,5 milioni. Nonostante il costante turnover di Gasperini, il centrale italo-brasiliano riesce ad imporsi come uno dei calciatori più presenti e influenti della squadra.