di Costantino Giannattasio
Dopo un inizio scoppiettante, che aveva alzato l’asticella degli obiettivi, permettendo ai tifosi di sognare addirittura l’Europa, nella seconda parte di stagione il Cagliari ha vissuto un lento declino. Ricalibrate le aspettative, la società sarda galleggia a metà classifica, ben lontana dall’EL e dalla zona calda per la salvezza. Nelle ultime sei partite, in cui il bottino di punti raccolti è stato misero se relazionato agli avversari incontrati – 4 punti tra Bologna, Atalanta, Fiorentina, Lecce, Sampdoria e Sassuolo -, moltissime ombre e poche luci.
Tra queste, possiamo sicuramente menzionare Marko Rog – che oggi compie 25 anni -, uno dei pochi che in questa altalenante stagione rossoblù è riuscito a mantenere le proprie prestazioni su buonissimi livelli, offrendo un grande equilibrio al 3-5-2- di Zenga. Dal rientro della Serie A, il centrocampista croato è stato uno dei più presenti in campo, e non solo in termini di minuti. La mezz’ala ex Napoli appare sempre più concretamente come l’elemento su cui puntare se il centrocampo del Cagliari andrà incontro alla rivoluzione che si sospetta: sembrano sempre più lontani dalla Sardegna, infatti, sia Nandez che Nainggolan.
A metà campo chi si è fatto notare è Riccardo Ladinetti, che un anno fa firmava il primo contratto da professionista e che ieri sera ha debuttato in campionato, subentrando a metà secondo tempo al posto di Birsa nella rocambolesca gara contro il Sassuolo. Il classe 2000 è può giocare indifferentemente in cabina di regia o come interno, abbinando ad un’ottima tecnica di base la propensione a incidere nell’ultimo terzo del campo e l’aggressività con cui tenta di recuperare il pallone.
Discorso differente, invece, quello su Andrea Carboni. Il difensore è in pianta stabile in prima squadra da diversi mesi e con il rientro al calcio giocato post-lockdown ha trovato, oltre l’esordio, anche una continuità di impiego nell’undici titolare. Parliamo di un centrale classe 2001 che ha già ricevuto la benedizione del tecnico Zenga, che ha detto che «è già da prima squadra». Fisico già formato, tecnicamente molto valido ma – e questo va detto – ancora non in grado di limitare la sua irruenza. In sei gare in A, il giovane ha rimediato già due espulsioni e tre ammonizioni, davvero troppo. In sua difesa è corso capitan Ceppitelli, che dopo il secondo rosso sventolato in faccia al ragazzo sardo, ha detto: «Ci stanno gli errori e glieli facciamo commettere. Per me deve rimanere tranquillo, perché crescerà e diventerà un grande giocatore».
Per l’attacco rossoblù, si dice un gran bene di Michele Masala, classe 2004 che ha già firmato il suo primo contratto da pro. Già nel giro delle nazionali giovanili minori, è uno dei prospetti più interessanti dell’intero panorama calcistico italiano. Dotato di un fisico non statuario, gli addetti ai lavori lo paragonano a Sau, per via di un’innata capacità nello sgusciare via in dribbling. In Primavera ha già fatto vedere grandi cose, e il Cagliari si aspetta di poterlo lanciare a breve.