Davide Nicola, allenatore del Genoa, ha parlato al canale ufficiale della società riguardo alla stracittadina che andrà in scena domani allo Stadio Luigi Ferraris. Queste le sue parole:
Sulla spinta che la vittoria di domenica può dare per le prossime gare: «Beh, intanto stiamo arrivando nelle ultime quattro partite, e vedendo da dove siamo partiti a dove siamo adesso, la spinta emotiva deve essere fortissima, non solo per il Lecce, ma per l’impresa che possiamo compiere e concludere. Ripeto, quando sono arrivato vi ho parlato di un’impresa fantastica, straordinaria, da compiere, e tutti noi ci stiamo mettendo impegno, dedizione e tanto lavoro. Lo sanno i ragazzi che c’erano prima, lo sanno quelli che sono arrivati a Gennaio a darci una mano. La vittoria col Lecce ci ha dato in più quei punti per avvicinarci al nostro obiettivo, ma non è finita. Dopo la vittoria pensavo già a mercoledì: non perché c’è il derby, che già di per se è stimolante, ma per la salvezza che dobbiamo raggiungere».
Sull’importanza del gruppo: «Tutti possono contribuire alla causa, altrimenti non si parlerebbe di gruppo. In realtà non c’è un giocatore che io abbia allenato qui che non consideri importante o che non pensavo che potesse diventare importante negli ultimi tempi. Ad esempio, Filip Jagiello, la scorsa partita, a parte il tiro bellissimo che ha propiziato il secondo goal, è la dimostrazione che quando un giocatore che si allena con dedizione, crede in se stesso, aspetta il suo momento, quando poi se lo prende è gratificante non solo per lui, ma anche per l’allenatore ed il gruppo».
Sul derby: «Credo che il derby sia stimolante di per se. E’ un derby atipico senza la presenza dei tifosi allo stadio, è in dubbio questo. E’ un momento particolare questo, per noi e per la città. Sappiamo però che i nostri tifosi ci sono, li portiamo sempre dentro di noi, ci sentiamo una cosa sola. Nessuno sa quanto impegno ci stiamo mettendo nel giocare ogni tre giorni, c’è solo il desiderio di arrivare al nostro obiettivo».
Su Ranieri: «Stimo Claudio come professionista e come uomo. Ha una cultura di base elevata, un modo di porsi che mi piace: ammiro le persone con quell’educazione e quell’eleganza. Ha fatto un lavoro straordinario, è riuscito a completare la salvezza della Samp con quattro giornate di anticipo. Anche io sono arrivato dopo, stiamo cercando di andare in quella direzione, è quello che vogliamo tutti».
Sui derby vissuti da giocatore: «Li ho vissuti da giocatore, ma vivo nel presente. Faccio l’allenatore, per me è una partita bellissima da giocare perché permette di poter continuare a raggiungere il nostro primario obiettivo. Penso solo a questo, parlerei di ricordi e di altre cose in un momento diverso. Ora siamo concentrati su quello a cui vogliamo arrivare».