Inter, Conte: «Felice per la Champions. Miei giocatori stanchi, farò delle valutazioni…»

by Redazione Cronache

Antonio Conte, tecnico dell’Inter, ha affidato al canale ufficiale della società le sue impressioni sulla gara che vedrà i nerazzurri sfidare la Fiorentina di Beppe Iachini. Queste le sue parole:

Sulla qualificazione alla prossima Champions League: «Penso sia importante per un club come l’Inter che dall’inizio dell’anno sia stata sempre tra le prime quattro. Penso sia la zona dove un club come l’Inter debba stare. Il fatto di starci per tutto l’anno e di ottenere la qualificazione alla Champions League era anche un«a richiesta della società, oltre quella di migliorare il posizionamento dell’anno scorso, di dare un po’ di stabilità e di riuscire ad essere un po’ più sereni nella parte finale del campionato».

Sulla Fiorentina, matematicamente salva da domenica: «Stiamo parlando di una squadra che si è ritrovata in quella posizione di classifica in una maniera veramente incredibile, perché la rosa è sicuramente formata da ottimi calciatori, come tecnico c’è Iachini che sta facendo un bel lavoro. Saranno sicuramente tranquilli, ma quando affronti squadre come l’Inter c’è sempre una motivazione intrinseca che ti porta a dare il massimo. Loro sono tranquilli per la salvezza, noi siamo tranquilli per la qualificazione in Champions. Anche io farò delle valutazioni perché abbiamo giocato tanto in questi giorni. Ho visto tanti giocatori che hanno bisogno di riposarsi e di recuperare, faremo quindi delle rotazioni sfruttando anche questa tranquillità ottenuta raggiungendo il nostro obiettivo».

Su Sensi: «Stefano è tornato a correre. Con lui prenderemo le giuste precauzioni, contiamo di averlo per la parte finale di stagione e per l’Europa League».

Sul trequartista: «Ci dà maggiore imprevedibilità, segniamo tanto ma concediamo di più perché portiamo tanti uomini in fase offensiva. Il trequartista tra le linee ha più spazi e libertà di azione. La squadra è contenta di questa modifica, eravamo più prevedibili e oggi lo siamo meno.»