La Juventus, dopo il passo falso di Udine, non poteva fallire e non lo ha fatto. 2-0 il risultato finale contro una buona Samp che ha saputo difendersi egregiamente e, in alcuni frangenti di gara, anche attaccare. Nono scudetto consecutivo per i ragazzi di mister Sarri, 36° nella storia bianconera.
TOP
Quagliarella – È il faro dell’attacco blucerchiato: riesce, insieme a Ramirez, a creare ottime occasioni contro una buona Juventus. Sfiora anche il goal in un paio di occasioni. Ha 38 anni ma probabilmente non lo sa. E noi, per sicurezza, non glielo ricordiamo.
Szczesny – Discorso simile a quello di Ronaldo. Anche lui è spettatore non pagante per buona parte della gara ma, quando la Sampdoria guadagna metri, dirige bene la difesa e compie un miracolo su Quagliarella.
Augello: il terzino, arrivato alla Sampdoria dallo Spezia, si è preso il posto di Murru come terzino sinistro e sta stupendo con delle ottime prestazioni. Da tenere d’occhio per l’anno prossimo.
Piccola menzione anche per Yoshida: il centrale, arrivato dal Southampton a Gennaio, disputa un’ottima partita e realizza un salvataggio da vedere e rivedere.
FLOP
Ronaldo – Vi stupirete di vederlo nei flop, forse perché ci ha abituati troppo bene. Lo abbiamo imparato, un attaccante può anche essere assente per 90 minuti ma, nel momento giusto, deve buttarla dentro. E Ronaldo oggi fa proprio così: evanescente per buona parte della gara, realizza però l’1-0 allo scadere del primo tempo e propizia il 2-0 con un tiro che mette in difficoltà Audero. Fin qui tutto bene, ma non gli perdoniamo il rigore sbagliato. Un campione come lui, con la partita già chiusa e un titolo di capocannoniere da raggiungere, non può calciare in quel modo. Sono 31 in campionato, difficilmente riuscirà a raggiungere Immobile (a quota 34, ndr).
Higuain – Entra freddo al posto di Dybala. In più non è nemmeno al top. Quindi qualche giustificazione ce l’ha, ma tocca una decina di palloni in un’ora, troppo pochi per un giocatore pagato 90 e passa milioni.
Thorsby – Ci ha abituati a prestazioni di grande corsa e sacrificio, e oggi non è da meno. Infatti arriva a fine gara stanchissimo, commettendo un’ingenuità con l’intervento su Pjanic, facendosi espellere quando ormai la partita si era indirizzata su binari ben precisi.