Il protocollo dovrà essere rigido come non mai. Specie dopo segnali di ripresa – purtroppo negativa – del Covid, soprattutto in Spagna, con due giocatori resi noti come positivi nelle fila di Real Madrid – Mariano Diaz – e Siviglia – Nemanja Gudelj. La Uefa non tollererà il minimo sgarro. Il quotidiano spagnolo Marca ha fornito un anticipazione di quello che sarà il protocollo che i club dovranno adottare per le sfide di Champions ed Europa League.
RITIRO – Non sarà consentito ad alcuna squadra di spostarsi dalle sedi già stabilite – Portogallo per la Champions e Germania per l’Europa League – fino a quando il club stesso non sarà eliminato dalle competizioni. Ad esempio, se l’Atalanta dovesse battere il Psg, non potrebbe spostarsi nel vuoto di calendario che avrebbe tra il 12 e 18 agosto.
MEMBRI – Per ogni club i membri potranno essere al massimo 45: 23 giocatori – i 12 sostituti saranno in tribuna -, 7 funzionari della squadra e 15 dello staff tecnico. Ad ogni squadra verrà assegnato un ufficiale medico, incaricato della responsabilità responsabile di tutti i test eseguiti.
ZONE – Ogni stadio verrà diviso in quattro zone. Nella prima, quella tecnica, saranno ammesse 120 persone; la Zona 2, che riguarda le televisioni, 100 persone; la Zona 3, per i fotografi, per la stampa e per i dirigenti altre 100 persone; mentre la Zona 4 è quella che circonda lo stadio.
CONFERENZE STAMPA – Come già visto in Italia, così come in tutti i maggiori campionati europei e non solo, le conferenze stampa saranno telematiche. Non ci saranno né zone mister né studi sul campo. Cancellate le videocamere prima negli spogliatoi prima delle partite.