Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il ct della Nazionale Roberto Mancini ha parlato delle italiane in Europa, ma non solo.
ATALANTA – «Hanno uno spirito moderno, lo stesso che cerco di inculcare ai giocatori della Nazionale: non bisogna fermarsi mai dopo il vantaggio. I top club in Europa giocano tutti con questa mentalità, e se in Italia le cose stanno cambiando è anche per merito dell’Atalanta. Ha dimostrato che un certo calcio, oltre a essere bello, porta risultati. Nonostante le assenze, attenzione al PSG: è una grande squadra e ha più esperienza di vertice. Ma, a prescindere da questo, l’Atalanta ha tutto per giocarsi il quarto di finale con fiducia».
JUVENTUS – «Ero sicuro che avrebbe passato il turno. Ma è stato un anno terribile, imprevedibile, difficile soprattutto per chi ha cambiato strada, come la Juve. Sarri non è riuscito a realizzare fino in fondo il suo calcio. Sembrava che le squadre francesi, senza campionato, avrebbero sofferto. E invece il Lione ha goduto del riposo e si è presentato a Torino con più gambe della Juve, perché questa Serie A, compressa, al caldo dell’estate, è stata massacrante, oltre che avvilente per mancanza di pubblico».
PIRLO – «È fortunato: parte dal punto più alto e dalla squadra più forte. Se ho cercato Andrea come secondo in Nazionale è perché so che ha grandi conoscenze di calcio. Come De Rossi. Mi sarebbe piaciuto lavorare con lui. La storia è fatta di prime volte. Andrea apre una via nuova. Seguiamolo. In bocca al lupo a lui, all’Atalanta e all’Inter. Un buon risultato nelle coppe lancerebbe al meglio la stagione dell’Europeo».