Giocare tutte le finali della massima competizione europea e vincerle.
Il sogno di qualsiasi giocatore, di qualsiasi società e tifoseria.
Il Paris Saint-Germain, con la vittoria per 3-0 sul Lipsia, si è guadagnato l’accesso alla sua prima finale di Champions League. Se dovesse riuscire a sollevare la Coppa, la squadra di Tuchel si aggiungerebbe a un ristretto gruppo di formazioni che sono riuscite a farlo senza perdere nessun’altra finale.
Si sono avvicinate a questa impresa ben 18 squadre. Fiorentina, Eintracht Francoforte, Partizan Belgrado, Panathinaikos, Leeds United, Saint-Etienne, Borussia Moenchengladbach, Bruges, Malmoe, Roma, Sampdoria, Bayer Leverkusen, Monaco, Arsenal e Tottenham (una sola finale disputata e persa), e poi Stade Reims, Atletico Madrid e Valencia (due finali perse su due).
Ci sono poi il Celtic Glasgow, l’Amburgo, la Steaua Bucarest, l’Olympique Marsiglia e il Borussia Dortmund con una finale vinta su due disputate.
Ma nella storia della Coppa dei Campioni/Champions League solamente 6 squadre possono vantarsi di essere imbattute in finale: ecco quali sono.
Feyenoord
La rivoluzione del calcio olandese parte prima da qui. L’allenatore è austriaco, si chiama Ernst Happel e, alla sua prima stagione, porta i biancorossi alla conquista della Coppa dei Campioni.
Il Feyenoord è la prima squadra orange a vincere il trofeo ed è anche la prima a portarsi a casa pure la Coppa Intercontinentale e la Coppa Uefa.
Nel 1969-1970, il cammino, dai sedicesimi di finale, è pazzesco: 24 reti segnate soltanto 5 subite in 9 partite. L’ultimo e decisivo incontro, ovvero la finale del ‘Meazza’ contro il Celtic Glasgow (già campione nel ’66-’67), vede gli scozzesi portarsi avanti al 30′ con Tommy Gemmel, ma il Feyenoord pareggia dopo appena due minuti grazie al gol di Rinus Israel. L’1-1 resiste fino al 117′: pallonetto perfetto dell’attaccante svedese Ove Kindvall che beffa Williams da distanza ravvicinata. Rimonta completata.
Ad oggi, quella resta l’unica finale disputata dal Feyenoord nella storia della competizione.
Nottingham Forest
Due su due, consecutive. Brian Clough e i suoi uomini scrivono una pagina indelebile della storia del gioco tra il 1979 e il 1980. La prima vittima è il Malmoe, 1-0 firmato Trevor Francis all’Olympiastadion di Monaco di Baviera. L’anno seguente, questa volta al ‘Bernabeu’, a cadere è l’Amburgo: sempre 1-0, gol di Robertson.
Aston Villa
Altra squadra inglese. I Villans di Tony Barton colgono l’attimo e si permettono il lusso di sconfiggere il Bayern Monaco nella finale giocata al ‘de Kuip’ di Rotterdam il 26 maggio 1982. Anche in questo caso, minimo risultato per la massima resa: 1-0 al 67′ siglato dal numero nove, Peter Withe che è anche il primatista all-time dell’Aston Villa nelle competizioni europee per reti segnate (9).