Antonio Conte, tecnico dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la sconfitta subita in finale contro il Siviglia.
RIMPIANTI – «La partita è stata una partita dura ed equilibrata. Nel secondo tempo l’episodio ha spostato la gara ed è stato un dettaglio sfortunato. È inevitabile che cosi poi diventa difficile. Il rimpianto arriva fino ad un certo punto, poi penso che i ragazzi abbiano dato tutto contro una squadra abituata a questo tipo di situazioni e questo forse ha fatto la differenza».
CERTEZZE – «Questi ragazzi devono avere la certezza di essere cresciuti in maniera importante. Sono arrivati a giocarsi una finale di una competizione europea e tanti erano alla loro prima esperienza in Europa a questi livelli. Ora sappiamo di aver già giocato una finale e questo aumenta l’autostima».
PROSSIMA STAGIONE – «Adesso dobbiamo rientrare a Milano, a mente fredda poi valuteremo il futuro. È giusto fare una disamina della stagione ed in maniera serena cercheremo di pianificare quello che sarà il futuro dell’Inter con o senza di me. Dobbiamo prendere insieme la decisione migliore per il bene dell’Inter, ma ovviamente non c’è astio con la società. Magari ci possono essere modi di vedere diversi, ma dobbiamo capire tutto in maniera serena. Posso dire che ne è valsa la pena e da questo punto di vista sono molto contento. A mente fredda faremo delle valutazioni».
RIPARTIRE – «Non c’è nessun rancore nei confronti di nessuno. Ci sono persone nella dirigenza con le quali ho già lavorato. Ora vedremo, ma è questione di punti di vista ed alcune situazioni non mi sono piaciute».
VALUTAZIONI – «Qualcosa è successo, è inutile girarci intorno. Bisogna capire se c’è la voglia di non passare un’altra annata insieme. Farò valutazioni, il presidente farà le sue. In maniera serena e pacifica: io a queste persone dirò sempre grazie. Sono capitate delle cose, è giusto capire. Annata durissima, so che all’Inter le annate sono dure ma a tutto c’è un limite, posso gestire fino a un certo punto. Se alcuni aspetti devono intaccare la vita privata non va bene»