Giorgio Chiellini, capitano dell’Italia, ha parlato in conferenza stampa da Coverciano, toccando vari temi e spiegando le possibili differenze tra Sarri e Pirlo.
RIPRESA – «Dopo i primi test, stiamo vivendo normalmente questa situazione. È stato strano dover giocare per tanti mesi a porte chiuse, senti tutto, non c’è l’emozione che hai quando ci sono tante persone. Ci auguriamo che al più presto possano tornare i tifosi. Sembra di giocare amichevoli e invece sono partite importanti. È un periodo difficile, sono stato tre mesi senza vedere la famiglia. Prima del lockdown poi stavo bene, poi c’è stata una prolungata chiusura e mi ha inficiato sul rientro, quando dovevo star meglio e ho vissuto peggio gli ultimi due mesi. Speravo di dare il mio contibuto e ci ho messo di più per questo scombussolamento della vita. Ora ho dato continuità, mi sento di nuovo me stesso. Tornare qui mi ha dato tanta gioia, indossare la maglia dell’Italia, vedere i compagni, il mister, dopo un anno così ne avevo bisogno».
EUROPEO RIMANDATO – «Abbiamo tanti giovani, avranno un anno di esperienza in più. C’è tempo per trovare più amalgama. Se paragoniamo l’Italia alle altre top europee, un anno in più può aiutarci a far crescere ancora i nostri talenti».
PROSSIMA STAGIONE – «Con quello che è successo nei mesi scorsi, non possiamo parlare di una stagione normale. Lo vediamo da quel che succede, siamo anche fortunati, e tocchiamo ferro, ma nel resto del mondo ci sono situazioni molto gravi. Bisogna arrangiarsi, fare il meglio che si può in una situazione d’emergenza che si protrarrà. Se in questo anno il campionato non si fermerà, dovremo essere contenti. Sappiamo tutti che dovremo fare sacrifici: avremmo avuto bisogno di preparazione, tutti, ma di normale ora non c’è niente. Cercheremo di fare al meglio delle nostre possibilità queste partite senza accampare scuse ma dando qualcosa di più».
ENTUSIASMO – «Nell’ultimo anno non ho giocato e dato continuità, spero di giocare il più possibile e voglio godermi quel che farò negli ultimi mesi. A quest’età non posso fare programmi a lungo termine».
PIRLO MISTER – «Per noi è il mister. Se fino a qualche settimana fa, Andrea era un Andrea, è un altro discorso. Ora è il mister. È giusto ci siano le gerarchie».
EUROPEO ULTIMA TAPPA DELLA CARRIERA – «Non lo so. Potrebbe essere anche bello così, non lo escludo. Faccio fatica ad andare avanti nel tempo… Dico la verità: se arrivo a fare l’Europeo sono felice, vuol dire esser tornato ai miei livelli. Sarei felice di fare un’annata coronata da un Europeo da protagonista. Non voglio pensare a quel che sarà dopo».
ESEMPIO PER PIRLO – «Non c’è persona migliore di Mancini. Ha avuto un’esperienza simile: ha iniziato giovane, con una grande squadra come la Fiorentina quando ci furono i primi casi delle deroghe. È difficile dire che errore non dovrà fare. Con età diverse e percorsi diverse, non è corretto fare un paragone con Sarri. Se io domani dovessi fare l’allenatore della Juventus, mi mancherebbero tutte le basi ma conosco bene tutte le persone che mi circondano e così Pirlo. Non possono essere paragonate le situazioni».
SARRI – «Non è semplice capire le tempistiche giuste. È stato un anno complicato, le vicissitudini esterne non hanno fatto altro che aumentare le difficoltà. Siamo stati tutti molto bravi a raggiungere lo Scudetto, sembra una cosa scontata. La speranza di tutti era di fare un altro tipo di campionato, un altro tipo di crescita, però sono certo nel dire che ce l’abbiamo messa tutti tutta. Maurizio lo conoscete. È una persona vera, nessuno può dirgli niente. Sono uscite di tutti i colori: da parte nostra c’è rispetto nei suoi confronti. Da parte mia anche, per di più ora che non può parlare. Ho rispetto per la persona che è».