Il tecnico olandese, Louis van Gaal, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del calcio italiano.
CONTE – «È bravo a trasferire la sua filosofia di gioco, ma in partita è troppo emotivo. Restare freddi aiuta ad analizzare meglio il gioco, migliorerebbe la sua attitudine in campo»
FINALE DI CHAMPIONS CONTRO L’INTER NEL 2010 – «Noi avevamo dominato, l’Inter ha superato la metà campo cinque volte e ha vinto con Milito. Ero molto arrabbiato perché Mourinho era stato il mio assistente e bruciava ancora di più, ma è stato un momento in cui ho imparato tantissimo. Dopo quel match ho cambiato modo di allenare, ho capito che qualche volta si può anche aspettare e gestire il gioco. E ho vinto ancora»-
PIRLO – «È stato il migliore da giocatore, ma non so come sarà da allenatore. Ce ne sono pochi di bravi giocatori diventati ottimi tecnici, anche perché purtroppo nella cultura latina lo spirito comune passa spesso in secondo piano».
SUAREZ – «Il Barcellona con lui e Messi gioca in 9 contro 11 quando si difende. Individualmente è ‘the best‘, ma non basta. Sta all’allenatore creargli il ruolo giusto, se andasse a Torino si azzererebbe tutto. Certo, però, ha 33 anni».
JUVENTUS – «Cristiano Ronaldo non basta perché conta la squadra. Devi convincere tutti i giocatori di poter raggiungere certi traguardi, dunque devi convincere anche Ronaldo in funzione degli altri e non come singolo. La Juventus che ha battuto il mio Ajax ai rigori in finale di Champions League nel 1996 era più forte di questa perché ha vinto».