Come cambia il modulo della Juventus con l’arrivo di Federico Chiesa?
La Gazzetta dello Sport ha provato a rispondere, immaginando la ‘nuova’ formazione dei bianconeri con l’inserimento, nell’undici titolare, dell’esterno classe ’97.
Opzione A
Secondo la rosea, «nel 3-4-1-2 impiegato finora, Chiesa potrebbe correre adestra» ruolo ricoperto a Roma da Dejan Kulusevski «che, a questo punto, potrebbe giocare al fianco di CR7 oppure alle spalle di due punte (Dybala-CR7, Morata, CR7), nella casella occupata finora da Ramsey e destinata a Dybala».
Chiesa ha già ricoperto questo ruolo al suo primo anno in viola, sotto la guida di Paulo Sousa, che lo lanciò come esterno in un centrocampo a 5. Questa predisposizione «gli tornerà utile perché Pirlo segue gli stessi principi: costruzione a 3 e difesa con due linee a 4. Ma c’è una differenza sostanziale: Sousa abbassava uno dei suoi due trequartisti (3-4-2-1), in genere Bernardeschi, per aiutare l’impostazione di Badelj e Vecino. Cercava la superiorità palleggiando, prima di aggredire l’area. A Roma invece il trequartista di Pirlo (Ramsey) e gli esterni si spalmavano subito sulla linea dei 5 attaccanti (3-2-5). In un assetto del genere, oltre a sfiancarsi in copertura, Chiesa faticherebbe a spendere la progressione, che è la sua arma migliore. E soffrirebbe, come ha sofferto Kulusevski a Roma».
Opzione B
Questa ipotesi prevederebbe un Chiesa ‘con le spalle coperte’, ovvero a sostegno di Dybala (falso nueve), con CR7 di nuovo libero di partire da sinistra per poi accentrarsi, andando a confezionare il più classico dei 4-3-3.
C’è poi da considerare anche la soluzione ‘staffetta’ con Kulusevski. Seppur siano giocatori con caratteristiche diverse, i due talenti potrebbero escludersi l’uno con l’altro, anche per una questione di equilibri tattici.