Krause si racconta: «Così dovrà essere il mio Parma. Mi sento italiano»

by Redazione Cronache
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Il nuovo proprietario del Parma, Kyle Krause, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Repubblica.

SITUAZIONE – «Il flagello del Covid finirà, ma dobbiamo seguire procedure e protocolli. Da mesi non stringo la mano a nessuno e non tolgo mai la mascherina. Lo sport è minacciato dal virus però non deve arrendersi, anche se la salute viene prima di tutto».

PARAGONE – «Mi sento un po’ italiano, il mio sangue lo è e nel mio sangue c’è il calcio. Ho un club anche nell’Iowa, seconda divisione, avrei potuto comprare l’Albese però sognavo la Serie A: voglio restarci a lungo e costruire. Tutti i miei business hanno carattere familiare e globale, quando faccio un investimento programmo a lungo termine e penso ai nipoti. Parma è una terra che dà buoni frutti, sembra l’America. Così come certa America sembra Parma».

AMBIZIONI – «Vorrei un Parma come il mio vino Alta Langa Zero: zero zuccheri aggiunti, puro al cento per cento e naturalmente frizzante. Un club in crescita continua, con giocatori che arrivano in prima squadra dal vivaio, con uno stadio nuovo, moderno, coperto e adatto all’avventura emotiva dei fan. Le mie aziende sono tutte legate al territorio, ecosostenibili, rispettose e integrate nella comunità: anche il Parma dovrà essere così. E daremo in beneficenza il 10 per cento di ogni nostro ricavo: sono a capo di una famiglia benedetta e devo pur restituire almeno in parte ciò che la vita mi ha donato. Mi considero un imprenditore sociale e felice. Per quest’anno puntiamo a una salvezza tranquilla, poi il progetto si svilupperà».

CUORE BIANCONERO – «Sono italiano e ho sempre fatto il tifo per Juve e Palermo, la squadra dei miei antenati. Ma il giorno in cui ho comprato il Parma ho tolto l’adesivo bianconero dal mio pc e ho messo lo scudo ducale: credo di essere diventato presidente in quel preciso momento. Parma-Juve sarà dalle parti del 20 dicembre, il giorno del compleanno di mia moglie. Speriamo di farle un bel regalo, e che Cristiano Ronaldo o Chiellini non ci rovinino la festa. Giorgio è un mio amico».