Il tecnico dell’Everton, Carlo Ancelotti, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport alla vigilia del derby di Liverpool e di quello di Milano tra Inter e Milan. E parte proprio dal derby di San Siro la sua analisi: «Il Milan sta bene. Pioli e Maldini hanno svolto un lavoro eccezionale negli ultimi sei mesi. L’Inter si è rinforzata in estate: può interrompere l’egemonia della Juventus. In generale, mi pare la serie A più incerta dell’ultimo decennio».
MALDINI E PIRLO – «Mai avuto dubbi sulle qualità di Maldini come dirigente: quando una persona è a posto, non sbaglia. L’esperienza è un requisito importante, ma si fa solo quando ti ritrovi in prima linea. Quando si parla ad esempio di Pirlo allenatore e si osserva che è ancora acerbo per guidare la Juve, replico che per lavorare in panchina servono conoscenza della materia ed esperienza. Pirlo ha un’enorme competenza».
I DUE TECNICI – «Conte è un eccellente professionista. Ci sentiamo qualche volta al telefono, ha una feroce voglia di migliorarsi e di ampliare la sua cultura calcistica. Sono quelli come lui che fanno vincere le squadre. Pioli è una persona di valore, come uomo e come professionista. Il curriculum parla chiaro: ha ottenuto risultati eccellenti in tutte le squadre che ha guidato».
IBRAHIMOVIC – «Ibra è Ibra. Quando trovi un calciatore come lui, fai bingo. Le motivazioni e l’orgoglio sono sempre state la sua forza, ma in assoluto è un signor professionista».
LUKAKU – «Qui all’Everton ha lasciato un ottimo ricordo. Parlano tutti benissimo di lui. Non lo conosco, ma dal campo emerge un calciatore di personalità, di carattere. E’ un centravanti moderno: oltre i gol, va messo in conto l’enorme lavoro al servizio della squadra».
DERBY DI LIVERPOOL – «Noi ci arriviamo bene e sarà un test importante di fronte ad una delle squadre più forti del mondo. Il 7-2 rimediato contro l’Aston Villa non fa testo: in Premier League giornate così possono capitare».
EVERTON – «Ora va tutto bene, ma sappiamo che il cammino è lungo e prima o poi arriveranno i momenti difficili: sarà quello il nostro vero esame. Ho un bel gruppo. C’è molta umiltà. Non abbiamo le super star, ma una base solida e con un’età-media bassa. Quando penso al curriculum di un giocatore come Tom Davies, 22 anni e 126 gare con l’Everton, ti rendi conto che i parametri in Premier sono diversi. James Rodriguez? Anche io sono sorpreso. Non giocava da febbraio ed era lecito aspettarsi qualche difficoltà nell’approccio con un calcio diverso, ma l’entusiasmo e il suo talento sono stati una spinta formidabile».
PREMIER LEAGUE – «Chi è il favorito? Il Liverpool è riuscito a migliorare una squadra fortissima acquistando uno dei migliori centrocampisti del mondo e un attaccante in ascesa: Thiago e Jota sono rinforzi di qualità. Sarà una bella lotta per il titolo, forse ci regalerà la Premier più spettacolare di sempre. Il Manchester City ha rivoluzionato la difesa. Il Manchester United ha chiuso benissimo la scorsa stagione e ha avuto un partenza così così in quella attuale, ma con Van de Beek e Cavani mi aspetto la risalita. L’Arsenal ha un allenatore bravissimo: Arteta ha già vinto in pochi mesi FA Cup e Community Shield, ma soprattutto ha dato un’impronta chiara al gioco. Il Chelsea è l’incognita: ha cambiato molto, sono arrivati talenti interessanti, ma quando introduci le novità, ci vuole tempo. Io dico occhio al Tottenham: con Bale, Reguilon, Hojbjerg e Doherty gli Spurs sono cresciuti. E poi c’è il mitico Mourinho: José è un grande».
KLOPP – «Con Jurgen siamo vicini di casa, a Crosby, in riva al mare, ma non ci siamo mai incontrati per strada. L’allenatore è un grandissimo. L’uomo mi piace: una brava persona. Mi trasmette energia e in questo derby mi piacerebbe rubargli qualcosa della sua vitalità».
BIELSA – «Non ci siamo mai incontrati. Mi piacerebbe cenare con lui e ascoltarlo parlare di calcio».