L’ex attaccante dell’Inter, Diego Milito, ha parlato del derby tra i nerazzurri e il Milan ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
ASSENZE – «A Conte mancano 7 uomini? Noi nel 2010 con Mourinho abbiamo vinto in 9 contro 11. Sono fiducioso nonostante le assenze perché la rosa è grande e l’allenatore ha il carattere giusto per motivare in una situazione così. L’Inter troverà stimoli nuovi e farà una grande partita».
LAUTARO MARTINEZ – «A Lautaro serviva solo tempo per esplodere: aveva dimostrato subito la sua classe, ma dopo un anno è migliorato. Sta seguendo la strada giusta per diventare il top e il meglio deve ancora venire. Non so quanto ci sia di me in lui. Io ho sempre provato a dare consigli, ma lui ha la mentalità giusta: ascolta tanto, assorbe le informazioni e così migliora. Il merito è soltanto suo. E’ diventato completissimo: eccezionale in area, ma non aspetta la palla, la cerca e si sacrifica per il compagno. Io non ho fatto niente, sono stato solo consultato vista la mia vicinanza all’Inter. Il suo arrivo non dipende da me, ma dal suo talento. Uno così lo vogliono tutti, l’Inter è solo stata più veloce a prenderlo».
BARCELLONA – «So solo una cosa: è contento dove si trova. Quando gli parlo, lo vedo felice, si considera nel posto giusto. Poi il calcio cambia e i top player hanno sempre offerte: qualsiasi decisione spetta solo a lui».
ATTACCO – «Lukaku è un attaccante enorme e quei due sono fatti per giocare insieme, si completano perfettamente. E occhio a Sanchez, mi piace tantissimo: quest’Inter ha davvero un grande attacco. Con Lautaro ho già giocato e ci trovavamo alla grande. Non è bello fare altri nomi, ma Lukaku e Sanchez sarebbero grandi compagni di reparto».
HAKIMI – «Nuovo Maicon? Non mi piace mai fare paragoni tra giocatori di epoca diversa. Non carichiamolo troppo, ma l’Inter ha trovato un esterno formidabile: per gli attaccanti uno così è oro».
VIDAL – «Conte ha fatto bene a volerlo? Sì, lo conosceva già: insieme avevano fatto e faranno benissimo. Tecnicamente e caratterialmente, fa la differenza».
SCUDETTO – «Speriamo sia l’anno buono: il gap con la Juve si è ridotto. Conte ha mantenuto il suo carattere, la sua impronta: il dna competitivo gli ha permesso di vincere così tanto e quello non si cambia. Magari con gli anni potrà ammorbidirsi, ma resta il tecnico giusto per vincere. Sono felice sia rimasto, non aveva senso interrompere un percorso così positivo».
IBRAHIMOVIC – «L’età ti fa maturare e ti fa essere ancora più leader: lui è la guida di tutti quei ragazzi. Ho sempre avuto un grandissimo rispetto per Ibra, anzi mi sarebbe piaciuto giocarci insieme. Ma vedendolo in campo non sono invidioso: sono felice di quello che ho fatto, io ho smesso al momento giusto».
MESSI ALL’INTER – «Ci si deve credere: si vive di sogni. Perché non immaginarselo all’Inter, una squadra fatta per gli argentini e in cui Messi starebbe benissimo?».