di Andrea Sperti
La carriera dei grandi allenatori non è sempre tutta rose e fiori, quanto meno all’inizio. Ci sono tecnici, infatti, che partono dal basso, scalando categorie e classifiche ed affermandosi piano piano, fino ad arrivare in Serie A.
Questo è quello che è accaduto anche a Massimiliano Allegri, ex mister di Milan e Juventus, per adesso ancora svincolato.
La prima volta in A
Il tecnico toscano ha conosciuto la Serie A con il Cagliari, grazie ad un’intuizione dell’allora presidente Cellino, che lo ha voluto sulla panchina dei sardi dopo averlo apprezzato in Serie C con il Sassuolo. Allegri, dal canto suo, aveva portato i neroverdi in Serie B ma l’approccio con la massima serie è stato per così dire traumatico.
5 sconfitte ma poi…
L’allenatore classe ’67 ha perso, infatti, le prime 5 gare di campionato, contro Lazio, Siena, Juventus, Atalanta e Lecce. Dopo la sconfitta contro i salentini, il suo esonero sembrava scontato, vista anche la fama di “mangia allenatori” che Cellino si è costruito negli anni da presidente. Il patron dei rossoblù, però, in quell’occasione ha deciso di non prendere decisione avventate, concedendo un’altra occasione ad Allegri, che l’ha sfruttata al meglio, conquistando il suo primo punto in Serie A contro il Milan e, poi, espugnando con il suo Cagliari lo stadio Olimpico di Torino il 19 ottobre 2008.
Modulo di partenza e piazzamento finale
Il gol vittoria nel match contro i granata è stato siglato da Robert Acquafresca, con Allegri che schierava i suoi con un 4-3-1-2 fatto di organizzazione, ma anche fantasia e possesso palla.
Dopo quella vittoria il Cagliari ha iniziato ad inanellare una serie di risultati positivi che lo hanno portato a conquistare il nono posto in classifica, facendo venire alla ribalta il tecnico nato a Livorno.