Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, ha parlato così a Sky Sport al termine della partita contro l’Hellas Verona.
ANALISI DELLA PARTITA – «La faccia è arrabbiata, ovvio. Il pareggio non va bene, tante occasioni e il rigore sbagliato, penso che il prossimo lo lascio a Kessié. Ma è arrivato un punto, è importante non perdere la fiducia ma è chiaro che, con questa classifica, vogliamo vincere tutte le partite».
SCUDETTO – «Bisogna sempre avere degli obiettivi. È divertente giocare, ma non possiamo essere contenti solo per quello. Almeno questa è la mia filosofia. Ci sono tante squadre che lottano, qualcuno ancora non è al top. Il calendario è molto impegnativo, bisognerà vedere anche chi arriverà meglio fisicamente nella fase decisiva».
SERIE A – «Il livello si è abbassato? Forse sono io che sono più forte. Ma devo dire che tante squadre sono migliorate, tipo Verona e Atalanta non erano così prima. Ho giocato in tanti paesi, la Serie A il campionato più difficile per un attaccante».
LILLE – «Con chi ce l’avevo al momento del cambio? Ce l’avevo con me stesso. Ci sono tante partite da fare, quando la fatica entra in testa non è possibile stare sempre al 100%. Meno male che arriva questa sosta adesso, così stacco e riposo un po’. Anche in questa partita mi mancava lucidità e cattiveria davanti alla porta, non c’ero. Non voglio riposare? Se Pioli mi dice che devo giocare 45 minuti, io da professionista lo faccio. Ricordo l’Europa League dai tempi del Manchester United, è molto pesante perché generalmente il giovedì è un giorno di riposo. Ma io mi sento come un bimbo, voglio giocare. Poteva essere anche il contrario, cioè che non riuscivo a giocare più, quindi è meglio così».
TROFEI – «Non mi disturba più di tanto non aver vinto dei trofei. È bello vincere, ma non mi serve questo per dire che sono forte. Sto giocando e sto provando a fare il mio meglio per aiutare i miei compagni».
FUTURO – «Rinnovo? Dopo il rigore sbagliato, è difficile (ride, ndr)».
Ai microfoni di Milan TV, lo svedese è tornato nuovamente sull’errore dagli 11 metri: «Non tiro il rigore la prossima volta, mi manca la Curva e allora ho deciso di tirare il pallone lì (ride, ndr)».