Genitori italiani, la Germania e l’idolo CR7: chi è Grifo, l’arma in più di Mancini

by Grei Hasa
grifo

 

Genitori italiani e infine un’infanzia trascorsa in Germania. Vincenzo Grifo può essere tranquillamente definito come un globetrotter o un emigrato che ha trovato le sue fortune all’estero nonostante le porte chiuse nel nostro paese. Il classe ’93 si è rivelato come l’arma in più nel mosaico tattico azzurro, con molti che ancora si chiedono perché questo ragazzo non è riuscito a emergere nel nostro campionato.

La Bundes è stata la sua El Dorado: arrivato in punta di piedi nel calcio teutonico Grifo era anche nel mirino di Ventura, ma nel 2018 nessuno osava scommettere su un talento ancora troppo acerbo complici anche le dinamiche e le aspettative di quell’Italia (poi tragicamente caduta contro la Svezia nello spareggio per Russia 2018). Ieri una doppietta per lui, che lascia presagire un futuro radioso a Coverciano e non dopo una serie di switch di maglie.

Identikit e curiosità

Di padre siciliano (Naro, in provincia di Agrigento) e madre salentina Grifo, nonostante la sua esperienza nel calcio tedesco l’Italia è sempre stata nel suo cuore anche dal punto di vista calcistico: squadra preferita? L’Inter. Sì, proprio i nerazzurri e non nasconde il desiderio di vestire un giorno la casacca interista sotto i riflettori di San Siro. Fede nerazzurra, ma un idolo rivale anche se alquanto scontato visto il suo ruolo: Cristiano Ronaldo. 

Di gavetta ne ha fatta per guadagnarsi la chiamata di Mancini: la parentesi con l’Hoffenheim (dove riceve i complimenti di Nagelsmann nonostante il mancato exploit), poi la girandola di prestiti prima alla Dinamo Dresda e all’Eintracht Francoforte e al M’Gladbach. Il Friburgo adesso sembrerebbe essere diventato il suo club ideale, infatti dopo l’approdo in Brisgovia nel 2015 non si è più spostato. In attesa di altri giovani prospetti Mancini adesso se lo coccola perché corre, crea, serve e distribuisce palla. Delle caratteristiche gradite che fanno di Grifo forse la nuova linfa che serviva a quest’Italia. Adesso è in Germania, ma la maglia azzurra l’ha già conquistata. E chissà se l’Europeo e le prossime gare possano rivelarsi utili per staccare un biglietto aereo. Forse per tornare finalmente nella sua terra d’origine.