Luis Alberto, trequartista della Lazio, ieri ha rilasciato alcune dichiarazioni pesanti nei confronti della sua dirigenza. Oggi, invece, ha voluto fare chiarezza, attraverso una diretta su Instagram. Ecco i temi affrontati dallo spagnolo.
COMUNICATO – «Avevamo preparato un comunicato, ma mi pareva un po’ troppo freddo, per cui eccomi qui».
RESPONSABILITÀ – «Ci ho sempre messo la faccia, lo faccio anche ora. Quanto ho detto ieri non era il momento di farlo, ho sempre detto quello che penso: so che i soldi non sono tutto, è un momento difficile per tutti. Ho otto fratelli, so la difficoltà. Non vedo l’ora che tutto questo finisca, che non ci sia più, voglio tornare a divertirmi e giocare a calcio».
IL BENE DI TUTTI – «Quando dico una cosa, la dico anche per gli altri: io voglio che la Lazio lavori per il bene di tutti. Perché c’è un mondo dietro di noi, l’ho sempre detto. Sono il primo a spiegare che ho fatto una sciocchezza, alla Lazio ho sempre dato il massimo, giocando anche da infortunato. Ho dato tutto per questa squadra: mi è arrivato qualche messaggio di essere più laziale. Non posso esserlo come i tifosi, sono qui da 4 anni. I laziali lo sono perché nascono laziali, perché lo sono da bambini».
SCUSE – «Chiedo scusa alla gente che si è sentita offesa: non era mia intenzione, parlare di soldi e non soldi. Come squadra, abbiamo anche lasciato un mese di stipendio, perché capiamo le difficoltà. Finché sono qui, per tutto lo staff ecc, lavorerò al 100%. È molto importante questo. Non sono laziale, non posso esserlo, ripeto, ma c’è un rispetto grande per quello che la Lazio mi ha dato e io davvero sto dando tutto per questa maglia: siamo una famiglia, è sbagliato il momento che ho scelto, ma quello che dico è perché penso che dobbiamo migliorare insieme».