Il nuovo piano salariale della Liga ha messo in difficoltà le big del calcio spagnolo. Ieri è stato presentato il “salary cap” voluto dal presidente Tebas. «Quando in estate abbiamo iniziato a studiare la situazione – ha dichiarato il numero uno dei club – le 20 società dovevano ridurre il proprio monte stipendi di 900 milioni di euro. Oggi tra aggiustamenti ed introiti siamo a 707 milioni». Un processo che, come spiegato dallo stesso Tebas, danneggia più i grandi che i piccoli, perché hanno ingaggi più pesanti e non possono contare sugli incassi dei biglietti, decisamente maggiori. «Leggo sui giornali di acquisti possibili già per il mercato d’inverno, che arriverà questo o quello. No, non sarà così. I grandi club devono prepararsi a un anno di transizione» ha aggiunto il presidente, sottolineando come l’ente sperasse di riaprire gli stadi a gennaio, ma non sarà possibile.
Ingenti perdite
La scorsa settimana la giunta provvisoria del Barcellona ha comunicato di non essere riuscita a trovare un accordo con i giocatori per la riduzione degli stipendi. La società, preso atto della perdita di 300 milioni di ricavi a causa del Covid, sperava di tagliare 191 milioni, ma le parti non si sono trovate e si sono date appuntamento al 23 novembre.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, la Liga annualmente pubblica le cifre che ogni squadra può spendere per gli stipendi. I catalani sono i più danneggiati. Da 671,4 milioni di euro si è passati a 382,7, una riduzione del 43% del monte salari concesso. Il Real Madrid ha visto scendere i parametri da 641 a 468,5 milioni. I blancos, quindi, possono investire 85,8 milioni in più rispetto ai rivali sugli ingaggi. L’Atletico ha avuto una riduzione del 28%, il Valencia del 40%, dato che ha portato alle cessioni di Parejo, Rodrigo Moreno, Kondogbia, Ferran Torres e Coquelin.
Niente multa
Tebas, per ora, vuole essere prudente e non ha intenzione di sanzionare le squadre che non riescono a ridurre gli ingaggi. «Non si possono apportare correttivi economici tanto importanti in tre mesi – ha affermato – ci vuole pazienza e non ci saranno multe. Però ciò che il Barcellona non riuscirà a ridurre ora se lo porterà dietro nella prossima stagione. Al momento non vedo il Barça a rischio fallimento, hanno una strategia e sono avviati verso la soluzione dei loro problemi. Certo è che devono prendere il toro per le corna».