Arsene Wenger, ex tecnico dell’Arsenal, si è raccontato a Desert Island (programma in onda su BBC4). L’allenatore rivela un particolare sulla sua carriera e sua voglia di vincere: «L’impatto sulla mia carriera di questa situazione è che non ero mai completamente soddisfatto di quello che facevo, perché mi sembrava non facessi mai abbastanza. Era la religione a farmi sentire sempre un po’ colpevole, perché la religione cattolica funziona così. Dovevamo confessarci ogni settimana e a volte mentivo perché non sempre mi ricordavo tutto quello che avevo fatto di sbagliato».
IL CONSIGLIO – «Non consiglio a nessuno di aprire un bistrot se ha figli. All’epoca non c’era vita familiare, eravamo aperti ogni giorno dell’anno. Chiudevamo solo un giorno, dalle quattro a mezzanotte. Ed era il giorno di Natale e solo ed esclusivamente perchè la religione dominava completamente la vita del villaggio. Per il resto, niente vacanze».