Il tecnico del Napoli, Gennaro Gattuso, ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della partita di Europa League contro il Rijeka, vinta dagli azzurri 2-0.
MARADONA – «Tanti bei ricordi, ho avuto la possibilità di parlare tante volte con Diego. È morto, ma non morirà mai perché ha fatto tante cose straordinarie. Sicuramente ha sbagliato nella vita privata, ma per quello che ha fatto rimarrà sempre vivo. Dispiace perché già da ieri sera si vedeva che in città respirava un’aria diversa. È stata una grande perdita, Diego non morirà mai perché è una leggenda che viene da un altro pianeta. Diego non era solo un calciatore, ma quello che ci metteva sempre la faccia. Ha fatto sognare un popolo intero. Non so se sia più importante Maradona o San Gennaro: se facciamo un sondaggio probabilmente vince Diego (ride, ndr). Napoli è una città particolare, mi sembra di vivere in Brasile a Rio. C’è un’atmosfera incredibile, sembra di non stare in Italia. C’è una gioia incredibile, la gente mi assomiglia. Sono rimasto terrone dentro, mi sento a mio agio».
FUTURO – «Abbiamo il dovere di lavorare, dobbiamo continuare. In città se ne parlerà per tanto tempo, ma è così. Già se n’è parlato per tanti anni e si continuerà a farlo. Abbiamo tanti impegni, giocheremo ogni tre giorni: speriamo di potergli dedicare un qualcosa di importante, un trofeo».
GHOULAM – «Ha fatto molto bene, lavora con continuità da tempo. Oggi ha avuto la possibilità e ha fatto molto bene. Rijeka? Le partite sono tutte difficili se non dai le letture giuste. Loro ci aspettavano, abbiamo perso tantissime palle e dovevamo aprire di più il gioco. Ci siamo intestarditi a palleggiare, ma sicuramente abbiamo fatto meglio della partita d’andata».
CONFRONTO CON LA SQUADRA – «Sono state dette tante cose non vere. Io ho detto ai giocatori quello che pensavo, voglio vedere sempre lo stesso spirito. Sanno come la penso, questo è stato il mio confronto. Veniamo da 8 vittorie e 3 sconfitte in 11 partite, poi se qualcuno pensa che siamo il Barcellona va bene. Voglio che si aiutino e che non si mandino al paese».