Il 2020-2021 è stato un biennio quanto meno negativo per una consistente fetta della popolazione mondiale. Non per Abdallah Sima, che negli ultimi mesi è balzato in cima ai taccuini degli scout di mezza Europa. Dal Senegal alla Repubblica Ceca, passando per la Francia, il classe 2001 si sta imponendo come uno degli attaccanti più in vista del vecchio continente.
Scopriamo insieme perché i club di Premier League sono pronti a far follie per assicurarsene il cartellino.
Subito in discesa
Per i giovani calciatori provenienti dall’Africa, e in particolare dalle ex colonie francesi, arrivare in Oltralpe sembra quasi un passaggio obbligato, un rito di iniziazione al quale è impossibile sfuggire. Ci sono passati in tanti, anche un suo celebre connazionale, Sadio Mané, che fu pescato dal Metz nella prima divisione senegalese. Una dinamica che si è ripetuta anche con Sima: in questo caso, però, è stato l’ormai decaduto Thonon Évian a notarlo a 17 anni in club locale, l’FC Medina. Dopo una brevissima parentesi in Alta Savoia, il suo procuratore ha un’intuizione: portarlo nell’Est Europa, in Repubblica Ceca. A queste longitudini è consuetudine investire principalmente sui talenti locali, in modo da poter rifornire nazionali notoriamente meno competitive. Sono pochi gli stranieri che militano in questi campionati. Eppure…
Ad accoglierlo in Boemia nel marzo 2020 è il Táborsko, piccola società militante nelle serie inferiori. Tempo 5 mesi, e Abdallah è costretto a rifare le valigie. In un’amichevole precampionato contro la squadra B dello Slavia Praga, storia società del calcio ceco, segna una doppietta che lascia di stucco i presenti. La dirigenza dello Slavia se ne innamora e nel giro di poco riesce a concludere un affare-lampo: 115mila euro la cifra versata nelle casse del club di provenienza. Arrivato nella capitale, la sua unica preoccupazione dovrebbe essere quella di crescere con calma, soprattutto tentando di ambientarsi in un Paese che tutto sommato conosce ancora molto poco. Ma la stessa rapidità che contraddistingue le sue progressioni palla al piede caratterizza anche la sua scalata nel mondo del calcio. Il 20 settembre 2020 la carriera di Sima inizia a impennare vertiginosamente. Prima il debutto in 1. Liga, poi anche in Europa League. Frequenti spezzoni che si tramutano celermente in un’indiscutibile titolarità.
Che entri dalla panchina o parta nell’undici iniziale, il senegalese è sempre più decisivo. Fra tutte le competizioni in questa stagione ha collezionato 35 presenze, impreziosite da 19 gol e 8 assist. Facendo fede ai minuti effettivamente disputati, Sima contribuisce a una rete – segnando o facendo segnare – ogni 95’, una media pazzesca per un elemento offensivo che gioca principalmente sulla fascia – ma non solo. Ad arricchire una stagione già di per sé sorprendente la convocazione e l’esordio anche con la Nazionale maggiore, in una gara contro il Congo (0-0) valevole per le qualificazioni alla Coppa d’Africa: per lui 11′ prima del fischio finale.
In campionato il suo Slavia Praga è 1° in solitaria, a + 16 sulla seconda (lo Jablonec). In coppa nazionale il 5 maggio dovrà giocarsi l’accesso alla finale in un tesissimo match contro i rivali storici dello Sparta – ai quali Sima ha anche segnato una doppietta in campionato. In Europa League, invece, la più grande sorpresa: dopo essere passati come 2° alle spalle del Bayer Leverkusen nel girone C (con Beer Sheva e Nizza), nella fase a eliminazione i cechi sono riusciti a superarsi. Contro ogni pronostico, ai sedicesimi si sono imposti sul Leicester – da segnalare proprio la rete decisiva segnata dal senegalese nel 2-0 del match di ritorno – e agli ottavi sui Rangers. Soltanto ai quarti la resa, contro un Arsenal nettamente più strutturato.
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Ma che tipo di calciatore è Sima?
Quando all’inizio di questo articolo lo abbiamo presentato come un attaccante, il termine era inteso nella sua accezione più generica. Può ricoprire indifferentemente tutti i ruoli offensivi: questo grazie a una fisicità che ricorda molto un altro figlio d’Africa che stiamo imparando ad apprezzare in Italia, Victor Osimhen. Sima, infatti, è alto (1,88 m) e snello, per cui non fa della forza bruta una delle sue doti principali. La cifra del suo stile di gioco è la velocità. Che sia nel breve o, soprattutto, sul lungo, il senegalese è in grado di lasciare sul posto gli avversari. Palla al piede è letteralmente infermabile. A meno che non si trovi di fronte una difesa schierata: in quel caso, vengono fuori tutti i suoi limiti. Non dispone di una tecnica particolarmente sviluppata. O meglio, non ha un bagaglio di dribbling e finte che gli permetta di scardinare la resistenza di chi gli si oppone partendo da fermo come farebbe Jérémie Boga.
Sima, dunque, a prescindere dalla posizione occupata, va servito sulla corsa, nello spazio o in cielo. Sì, perché lo stacco aereo è qualcosa che gli riesce davvero bene (5 le reti di testa). A differenza di altre ali, quado gioca sull’esterno – predilige partire da destra – è una minaccia costante per la retroguardia avversaria. In fase di non possesso, con la palla sulla fascia opposta, sarà molto più semplice per un terzino tenere a bada un calciatore brevilineo come Brahim Díaz rispetto a una grande saltatore come il senegalese.
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Di solito Sima parte largo sulla destra, dove può puntare la porta o il fondo del campo, dove preferisce servire i centrocampisti che arrivano in corsa piuttosto che crossare per la punta. In fase di finalizzazione, come detto, si sta confermando su livelli davvero molto alti. Tuttavia, alterna tiri ‘sporchi’ ma efficaci a conclusioni precise e all’angolino. Non disdegna neppure il tiro dalla distanza, anche con il piede debole – sul quale, però, c’è ancora da lavorare.
Prospettive future
Il presidente dello Slavia Praga Jaroslav Tvrdík ha dichiarato di recente: «Sappiamo che arriveranno diverse offerte in estate». I principali media inglesi negli ultimi mesi lo hanno accostato a diversi club, in particolare al West Ham, dove militano proprio due ex Slavia Praga (Tomáš Souček e Vladimír Coufal, due delle rivelazioni dell’ultima Premier League), e al Manchester United, che da tempo è alla ricerca di un’ala destra di piede destro.
Nell’ultima stagione, la sua prima effettiva esperienza nel calcio professionistico, il numero 12 biancorosso ha aumentato il proprio valore del 9462%: pagato soltanto 115mila euro lo scorso agosto, oggi – secondo le stime di Transfermarkt – vale 11 milioni. Quasi certamente, nei prossimi mesi Sima si trasferirà in una squadra dei top 5 campionati europei. E a prescindere dalla destinazione, per il suo cartellino lo Slavia pretenderà almeno 20 milioni. Nonostante sia un diamante da sgrezzare, la corsa per assicurarsi uno dei talenti africani più interessanti degli ultimi anni è già partita.
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